Bruno Conti: “Falcao mi disse: “Ora che ci avete battuti, andate a vincere questo Mondiale””

Scrive Sportmediaset, di quel Mondiale consegnato alla storia tra urla di gioia che ancora riecheggiano a 40 anni di distanza, c’e’ per uno dei suoi eroi, Bruno Conti, un fermo immagine muto, di assoluto silenzio che immortala quell’impresa senza tempo. “Dopo la vittoria sul Brasile scambiai la maglia con il mio compagno di squadra alla Roma, Paulo Roberto Falcao. Ci eravamo promessi di farlo al Tre Fontane, prima di partire per il Mundial ognuno con la propria Nazionale. Finita la partita ci abbracciammo lungo i corridoi degli spogliatoi senza dirci nulla anche perche’ se avessi detto ‘mi dispiace’ non ci avrebbe creduto tanto ero felice per quella vittoria. Lui era distrutto dopo l’epilogo del Sarria’, il Brasile era la squadra favorita e fino ad allora Paulo aveva disputato un mondiale incredibile. Mi guardo’ e dopo qualche istante di silenzio mi disse ‘ora che avete battuto il Brasile cercate di vincerlo questo Mondiale'”, racconta a LaPresse il centrocampista della Nazionale campione del mondo ’82. Per il piu’ brasiliano degli italiani, quelle parole sincere non le hai dimenticate.

Lui e quell’Italia insuperabile di Bearzot tenne fede all’invito del fuoriclasse carioca. Da li’ la storia azzurra da favola diventa realta’. “Quella contro il Brasile e’ stata la vera finale e la rinascita di Paolo Rossi. Il Brasile era la squadra accreditata a vincere quel mondiale, fu una partita incredibile. Loro sono stati abbastanza presuntuosi dopo averci pareggiato per due volte non pensavano ad una nuova reazione azzurra. Quella partita ha dimostrato che quell’Italia era fatta di grandi campioni e di grandi uomini”. Tra loro ‘Pablito’ Rossi autore di una tripletta dai mille significati. “Ricordo quello che precedentemente avevamo passato con le varie situazioni nei confronti del ct Bearzot e di Paolo con la non convocazione di Roberto Pruzzo. Quella partita fu la consacrazione di Paolo. Penso che quel giorno abbia vinto soprattutto Bearzot. Gia’ al Mondiale in Argentina il ct aveva dato creduto a Paolo. E il Mondiale di Spagna fu la dimostrazione del grande campione che e’. E il successo sul Brasile fu importante per tanti motivi”. Nei giorni delle celebrazioni per i 40 anni di quel Mondiale una mostra allestita al salone d’Onore del Coni nel ricordo di Paolo Rossi amplifica ancora di piu’ le emozioni vissute da quella Nazionale che alla vigilia la stampa italiana aveva definito con ironia l”Armata Brancabearzot’.

“Con il passare degli anni siamo sempre piu’ consapevoli di questa nostra impresa speciale. – sottolinea Conti – L’11 luglio ti riporta indietro nel tempo ricordando i famosi anni di piombo, e di tutto quello che si era verificato in quel periodo storico. Ecco, aver dato una gioia indescrivibile a tutti gli italiani, anche a quelli che erano all’estero, fu meraviglioso. Ci abbiamo messo del nostro per dare questa gioia a tutta l’Italia”. Gli eroi di quell’impresa continuano ad essere fraternamente legati, in una chat nella quale i campioni del mondo si scambiano ricordi e aneddoti. Dopo la morte di Paolo Rossi e’ stata aggiunta la moglie Federica Cappelletti “perche’ lei non ci ha fatto mai dimenticare Paolo, non lo fara’ mai dimenticare e mai lo dimenticheremo”.

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