La Lazio di Sarri non sa più vincere

Sarri – Lazio: la scintilla non è scattata

Il calcio di Maurizio Sarri richiede tempo, non si assimila in poche settimane, non è semplice e, soprattutto, non tutti lo condividono. Però tempo ne è passato ormai, e dopo 23 giornate la Lazio non sembra ancora quella che ha in mente il tecnico cresciuto in Toscana.

I biancocelesti hanno una qualità ormai nota a tutti, ma non riescono a trovare la continuità per restare stabilmente nelle posizioni di vertice. Hanno un rendimento troppo altalenante, e questo li porta a compiere grandi imprese (vittoria 3-1 sull’Inter all’andata) e grandi battute d’arresto come la sconfitta di Sassuolo o i pareggi casalinghi con Udinese e Empoli.

Risultati altalenanti e la continuità non arriva

Gli ultimi due mesi, dall’ultima sosta della Nazionale ad oggi, sono stati un susseguirsi di alti e bassi per i tifosi laziali.

Dopo la sconfitta casalinga contro la Juventus (la prima dopo la sosta), la formazione di Sarri subisce una disfatta a Napoli perdendo 4-0. Dopo pochi giorni, la Lazio ospita l’Udinese all’Olimpico e le emozioni non mancano: 4-4. Quando sembra arrivare un timido segnale di ripresa, con la vittoria di Genova contro la Sampdoria, ecco che il passo falso è dietro l’angolo. Sconfitta 2-1 a Sassuolo e torna tutto in discussione.

Altri segnali di ripresa con le vittorie su Genoa e Venezia alla fine dell’anno, ma il 2022 non inizia nel migliore dei modi. Altro pareggio rocambolesco con l’Empoli (3-3), seguito dalla sconfitta di San Siro con l’Inter. Dopodiché, Sarri espugna facilmente Salerno vincendo 3-0 per poi venire bloccato sullo 0-0 in casa da un’ Atalanta decimata.

La Lazio di Sarri in numeri

La Lazio si trova attualmente in 8^ posizione con 36 punti al pari della Fiorentina, ma con una partita in più.

Le 23 partite disputate si dividono in 10 vittorie, 6 pareggi e 7 sconfitte. Ha segnato 46 gol, di cui 17 Immobile (capocannoniere insieme a Vlahovic), subendone 39, con una media di 1,7 a partita. Solo 4 volte la porta biancoceleste è rimasta inviolata.

Se nelle prime 12 partite la Lazio aveva una media punti di 1,75 a partita, nelle 11 successive ha calato il rendimento scendendo a 1,36 punti a partita.

Sicuramente non era questa la prospettiva di Lotito quando ha ingaggiato come allenatore l’ex Napoli e Juventus, però i risultati parlano chiaro. Se il rendimento non decolla, vorrà dire che il primo (e ultimo?) anno di Sarri sulla panchina della Lazio sarà stato un fallimento.