La Fiorentina sta conducendo un grande campionato di Serie A 2021/2022, finora son ben 36 i punti conquistati dalla squadra toscana, che valgono la settima posizione in classifica, a solamente sette lunghezze dall’Atalanta che stazione al quarto posto.
Il mister, Vincenzo Italiano, ha fatto un gran lavoro con questa squadra ricca di talento, formata da un buon mix di giocatori di esperienza e calciatori di prospettiva. Oltre ai vari Sottil e Nico Gonzalez, tra i giovani ha spiccato su tutti l’ormai ex asso della formazione, Dušan Vlahović. Nei giorni scorsi il giocatore serbo ha infatti deciso di trasferirsi alla Juventus.
Il passaggio del numero 9 serbo nella formazione rivale bianconera ha suscitato molto scalpore e soprattutto rabbia nei tifosi viola, i quali sono stati in parte consolati dall’arrivo di un nuovo attaccante: Arthur Cabral. Il 23enne brasiliano avrà il difficile compito di fare dimenticare il più velocemente possibile l’amaro addio dell’ex bomber viola. Questo giovane attaccante arriva da un inizio di stagione straripante con il Basilea. Il brasiliano ha già collezionato ben 27 gol (14 in campionato e 13 in Conference League) in 30 presenze stagionali tra campionato e coppa, con l’impressionante media di un gol ogni 93 minuti.
La Fiorentina si dispone in campo con un modulo di base di tipo 4-3-3: l’obiettivo principale è la ricerca della verticalizzazione immediata sugli esterni oppure la ricerca diretta della prima punta in profondità. In questo modo si sfrutta la grande velocità presente sia negli esterni bassi, sia negli attaccanti.
Se la verticalizzazione avviene sulle corsi laterali, in fase di rifinitura l’esterno sviluppa 3 tipiche situazioni di gioco:
Le statistiche evidenziano la grande insistenza con cui la squadra viola va alla ricerca del cross. L’esterno sinistro, Cristiano Biraghi, è già arrivato a quota 130 cross tentati in questa stagione, è secondo in questa speciale classifica solo al doriano Candreva.
Il finalizzatore essenziale di questo sistema è sempre stato Vlahović e i numeri stagionali lo dimostrano, con una percentuale di reti di oltre il 40% del totale della squadra. Le caratteristiche di questo giocatore sono quelle di un attaccante molto ben strutturato fisicamente e che impressiona per come abbina questa imponente fisicità con rapidità e agilità. Tutto ciò rende il ragazzo devastante sia in campo aperto che in area di rigore.
In questa prima situazione possiamo vedere un esempio del fondamentale lavoro che svolgeva l’ex numero 9 in area di rigore. Nel momento in cui l’esterno arriva in zona cross, l’attaccante, invece di tagliare subito sul primo palo, decide di attirare su di sé entrambi i centrali avverarsi con un movimento a mezza luna. Facendo questo crea una voragine in mezzo all’area di rigore, lasciando un ampio spazio libero per il compagno che arriva dalla parte opposta (colpevolmente lasciato libero dal terzino avversario).
In questa seconda circostanza invece si vuole sottolineare l’importante intesa che Vlahovic aveva con gli altri giocatori della Fiorentina. In questo caso Bonaventura capisce le intenzioni dell’attaccante, ovvero quella di non tagliare sul primo palo dove si aspetterebbe il difensore avversario, bensì di allargare quel poco che basta la sua posizione per mandare fuori causa il centrale e concludere liberamente a rete.
Dopo aver visto le caratteristiche del gioco offensivo della Fiorentina e specialmente l’apporto che Vlahovic portava al medesimo, nasce spontanea la domanda: Cabral giocherà allo stesso modo di Vlahovic?
Il giocatore brasiliano arriva da un’esaltante esperienza nel campionato svizzero in cui giocava in un modulo di tipo 4-2-3-1. A differenza del 4-3-3 (modulo con cui gioca la squadra di Italiano) l’attaccante rimane maggiormente isolato.
Al pari di Dusan, Cabral si è dimostrato un attaccante formidabile in area di rigore, molto abile nello smarcamento e nei colpi di testa. Come riproponiamo in questa situazione, la sua specialità è l’anticipo sul primo palo.
Sembra esserci però una differenza tra i due giocatori. Quale? Cabral gioca maggiormente da numero “10”, ovvero in molte situazioni preferisce rinunciare alla ricerca della profondità (situazione molto spesso cercata da Vlahovic), per arretrare e impostare lui stesso l’azione offensiva.
Conclusioni
I due giocatori hanno sicuramente molte similitudini quali:
Come anticipato, i due calciatori si differenziano invece sull’insistenza con cui vanno a cercare la profondità in situazioni di campo aperto. Ora la palla passa ad Italiano che dovrà decidere se adottare accorgimenti tattici per permettere un’immediata integrazione nella squadra del nuovo attaccante oppure se andare ad insistere con il già ben rodato sistema di gioco.
Dal punto di vista economico, l’operazione ha generato una grandissima plusvalenza per il bilancio viola e solo una piccola parte di essa è già stata reinvestita per il nuovo attaccante, il quale sembra avere tutte la carte in regola per diventare da subito un “crack” della nostra Serie A.
Analisi Tattica a cura di Alessandro Rosa
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