Genoa, la ricetta della cura Blessin: sacrificio e duttilità
Genoa, tre cambi di allenatore hanno creato il caos
Prima Ballardini, poi Shevchenko, adesso Blessin. Come accade spesso a Genova, sponda rossoblu, durante la stagione si alternano vari allenatori e questo non può che portare solo caos e poche certezze.
Attualmente il Genoa occupa la 18^ posizione in coabitazione con il Venezia a 22 punti: in 30 gare ha vinto solo 2 volte (il 6,7% delle partite), pareggiato 16 volte e perso 12 gare.
Il problema dei rossoblu riguarda l’attacco: sono solo 23 i gol segnati e tutti realizzati da dentro l’area di rigore (di cui 5 dal dischetto), segno di una squadra che non ha molte soluzioni dalla distanza.
Il capocannoniere è Mattia Destro con 9 centri, ma dopo di lui c’è il vuoto. Per quanto riguarda i gol subiti, invece, il dato raddoppia: sono 47 gol incassati, una media di 1,6 a partita. Il dato che risalta di più è la porta inviolata per 9 volte in stagione, segno che, se per 9 volte non ha subito reti, in altre occasioni ne ha subite molte, come il 6-0 contro la Fiorentina.
Photo LiveMedia/Danilo Vigo Genova, Italy, December 10, 2021, italian soccer Serie A match Genoa CFC vs UC Sampdoria Image shows: Mattia Destro (Genoa) , celebrates after scoring a goal LiveMedia – World Copyright
Il tecnico tedesco del Genoa va dritto al sodo: 0 sconfitte in 8 partite
Se il Genoa è ancora in corsa per la salvezza gran parte del merito è del tecnico tedesco arrivato a Gennaio, Alexander Blessin. I risultati ottenuti dal tecnico semi sconosciuto sono sotto gli occhi di tutti: 8 partite, 7 pareggi (di cui cinque 0-0) e 1 vittoria nell’ultima gara contro il Torino, giocando in inferiorità numerica per più di un’ora.
In queste 8 gare Blessin ha utilizzato 20 giocatori (contro i 25 usati da Shevchenko nelle 9 partite sulla panchina del Genoa) e, soprattutto ha cambiato modulo. O meglio, ha cambiato i moduli. Sì, perché se con Ballardini e il tecnico ucraino il Genoa scendeva in campo con il 3-5-2, il tecnico tedesco è passato al 4-3-3, 4-2-3-1 e 4-3-1-2. E i risultati, almeno per ora, sembrano dargli ragione. Il portiere Sirigu è lo stesso, sia per Shevchenko che per Blessin, cosi come maggior parte del resto della formazione (esclusi gli acquisti di gennaio di cui l’ex C.T. dell’Ucraina non disponeva). La cosa che è cambiata è la disposizione in campo della squadra: la difesa a 4 ha dato maggiore solidità alla squadra, come dimostrano i soli 2 gol subiti in 8 partite. A destra, si sono alternati Hefti e Frendrup, mentre a sinistra Vasquez è il favorito su Cambiaso. La coppia centrale, dopo un po’ di prove, è composta da Maksimovic e Ostigard. In mezzo al campo, Blessin si è affidato all’esperienza di Badelj e Sturaro aggiungendoci la freschezza di Portanova, inserendo anche Rovella, Melegoni, Amiri e Gudmundsson. In attacco fiducia piena a Destro con il supporto di Yeboah ed Ekuban.
A differenza di Shevchenko che ha utilizzato più giocatori, rischiando di non dare un’identità vera alla squadra, Blessin si è concentrato su determinati giocatori e ha portato avanti le sue idee, cambiando meccanismi tattici ai quali alcuni giocatori non erano abituati, ed ha avuto risposte positive, a partite dal cambio della difesa.
La sua forza, sicuramente, è stata quella di riuscire ad entrare nella testa dei propri giocatori a stagione in corso e con una classifica preoccupante. Ad ora i risultati sono dalla sua parte, vedremo alla fine del campionato se le sue scelte porteranno il Genoa alla salvezza oppure no.
Photo LiveMedia/Danilo Vigo Genova, Italy, February 25, 2022, italian soccer Serie A match Genoa CFC vs Inter – FC Internazionale Image shows: Manolo Portanova (Genoa) LiveMedia – World Copyright
Shevchenko-Blessin: è cambiato il modo di giocare?
Analizzando l’ultima partita appena disputata dal Genoa di Blessin (Genoa –Torino) e l’ultima gara di Shevchenko sulla panchina rossoblu (Genoa – Spezia) possiamo constatare che, nonostante nella vittoria nell’ultima partita il Genoa abbia giocato con un uomo in meno per più di un’ora, i dati della squadra sotto le due gestioni non cambiano molto. Anzi, leggendo solo i dati, sembrerebbe che con il tecnico ucraino la squadra andasse meglio, ma i risultati dicono altro.
Se con il Torino la percentuale dei duelli vinti da parte del Genoa è pari al 56,2% e 53,7% (duelli aerei), nella sfida contro lo Spezia (0-1 per i bianconeri) la percentuale scende di poco: rispettivamente 51,1% e 51,2%.
Complice, probabilmente, l’inferiorità numerica i rossoblu hanno effettuato 20 lanci lunghi in più rispetto al derby, con una precisione dei passaggi molto inferiore: 58,1% con Blessin, 80,1 sotto la guida di Shevchenko.
Un’altra differenza riguarda la zona offensiva: se contro i granata sono stati effettuati 7 tiri con 1 gol con una precisione al tiro pari al 28,6%, contro lo Spezia dei 15 tiri nessuno è andato a segno, con una precisione del 13,3%.
A livello difensivo, invece, è netta la differenza a favore del tecnico ucraino: 68,2% di contrasti vinti contro il 58,3% della squadra di Blessin.
Questo può significare che il tecnico tedesco punta più su un lavoro di squadra, organizzando i vari reparti a coprire tutte le zone del campo ed a sacrificarsi cosi che, aiutandosi fra reparti, la difesa è la prima a beneficiarne come dimostrano, appunto, i soli 2 gol subiti.