Terzo tempo: Fiorentina, missione fantasia (e magari qualche gol in più)

Nico Gonzalez Cristiano Biraghi

Photo LiveMedia/Lisa Guglielmi Florence, Italy, August 18, 2022, UEFA Conference League football match ACF Fiorentina vs FC Twente Image shows: Nicolas Gonzalez (ACF Fiorentina) celebrates after scoring a goal LiveMedia - World Copyright

La Fiorentina di Italiano pareggia col Twente e si qualifica ai gironi di Conference League. Subito ci vengono due considerazioni: i viola, per la seconda volta consecutiva, non subiscono gol (Empoli e Twente). Allo stesso tempo, sempre Empoli e Twente, non realizzano alcun gol. Il tutto nonostante le numerose occasioni create, e miseramente sbagliate. Proprio da qui vogliamo partire, agganciandoci alle ultime operazioni di mercato. Antonin Barak è già a Firenze, tra poche ore le visite mediche, il ceco porta in dote 11 gol (5 rigori) e 4 assist nella scorsa stagione a Verona. Ruolo esterno sinistro, all’occorrenza rifinitore, all’occorrenza mezzala. Nedim Bajrami non è a Firenze, ma molto vicino: sia come residenza (Empoli), sia come probabilità di essere acquistato. Anche lui si presenta con 9 gol su 38 partite, tra coppa e campionato. Ruolo più definito per il giovane albanese: trequartista, all’occorrenza mezzala.

Riusciranno i due ad aumentare la capacità realizzativa della squadra di Italiano? Riusciranno a conferire all’11 viola estro, imprevedibilità e fantasia (il primo con gli inserimenti, il secondo con gli assist), merce rara dalle parti di viale Fanti? Ai posteri l’ardua sentenza. Di certo le fortune della Fiorentina passano dai due centravanti (in primis), ma anche da chi, i suddetti centravanti, li deve innescare, aiutare, aprire loro spazi ed opportunità. E a proposito di centravanti… col Twente abbiamo ammirato le buone prove di Cabral e Jovic: la prima più fisica, la seconda più tecnica. E’ proprio impossibile vederli giocare insieme? Magari con il serbo più arretrato, a fare da collante tra attacco e centrocampo, ed il brasiliano punta avanzata a far valere prestanza atletica e doti acrobatiche. Sappiamo che da quest’orecchio Italiano non ci sente, non ci si sposta dal 4-3-3 pena l’abiura di mesi di lavoro e concetti radicati. Però, recitava un famoso adagio, le squadre le fanno i calciatori e non gli allenatori, e i moduli si devono adeguare ai calciatori, non il contrario. E allora, perchè non tentare?

Articolo a cura di Stefano Borgi

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