Mazzocchi disse: “La Nazionale? Per me resta un sogno”. Ora è realtà, è tra i 29 convocati da Mancini
Tutti i bambini che giocano a calcio sognano di indossare un giorno la maglia della propria Nazionale e di lottare sapendo di rappresentare e di essere spinti da un’intero Paese, ed uno di questi bimbi è sicuramente Pasquale Mazzocchi. Il classe ’95 in un’intervista rilasciata il 14 settembre a DAZN diceva: “Per chi è partito dal basso, è bello sentire il proprio nome accostato alla Nazionale per me resta un sogno”.
Oltre al sogno azzurro, una “missione” la sua carriera calcistica
E con i tanti sacrifici, il sudore, ed il cuore, oggi, a 27 anni, ha coronato il suo sogno, è infatti nella lista dei 29 giocatori convocati da Mancini per le gare di Nations League dell’Italia. Mazzocchi è arrivato tardi in Serie A, ma la sua carriera calcistica è anche una sorta di “missione” per i ragazzi che vivono nel suo stesso (difficile) quartiere a Napoli.
“Il calcio lo ha salvato – disse il suo agente Luigi Lauro a “1 Football Club”, viene da un quartiere della periferia di Napoli in cui i ragazzi non hanno molte possibilità. Grazie alla sua forza di volontà, ed al dono di saper giocare al calcio, è riuscito a venire fuori da questo ambiente particolare ed il suo desiderio più grande è quello di ispirare tanti ragazzini che, come lui, hanno avuto la sola sfortuna di nascere in un luogo dimenticato dalle istituzioni”.
Il presidente della Salernitana gongola e si gode il suo gioiello: “Sono molto felice per la convocazione in Nazionale di Mazzocchi, ci ho sempre creduto: è un grande professionista, bravo ragazzo e un mio pupillo. E’ un esterno di centrocampo fortissimo, sia a destra che a sinistra. Pasquale si è legato subito alla città, alla tifoseria ed al progetto“.
In una squadra azzurra in piena ricostruzione dopo la mancata qualificazione ai Mondiali in Qatar, Pasquale Mazzocchi e la sua favola che fa da “esempio”, fa ben sperare per il futuro. Perché quella del giocatore della Salernitana non è soltanto un sogno realizzato bensì una “missione sociale”.