“Un vero e proprio tradimento che ha creato un serio danno d’immagine a tutta l’Aia che, e’ bene ricordarlo, non ha a disposizione poteri istruttori per esercitare un’opera di verifica e controllo di quanto dichiarato dagli associati”. E’ questa la difesa – espressa in una dichiarazione all’ANSA – dell’associazione italiana arbitri dopo l’arresto del suo procuratore capo, Rosario D’Onofrio, per traffico internazionale di droga.
Fonte: Sportmediaset
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