Maehle accusa Gasperini: “Gestione quasi dittatoriale, non c’era alcuna libertà”

Photo LiveMedia/Davide Casentini Bergamo, Italy, October 15, 2022, italian soccer Serie A match Atalanta BC vs US Sassuolo Image shows: Joakim Maehle of Atalanta BC during Atalanta BC vs US Sassuolo, 10° Serie A Tim 2022-23 game at Gewiss - Atleti Azzurri d'Italia Stadium in Bergamo (BG), Italy, on October 15, 2022. LiveMedia - World Copyright

Scrive Tuttosport, Joakim Maehle ha lasciato l’Atalanta in questa ultima sessione di mercato ed è stato ceduto al Wolfsburg per una cifra attorno ai 13 milioni di euro. L’esterno danese, in conferenza, ha voluto parlare della sua cessione e i motivi che l’hanno spinto a lasciare l’Italia dopo due stagioni.

Dopo 80 presenze con la Dea tra Serie A, Coppa ed Europa, il terzino ha deciso di accettare la proposta dei tedeschi per iniziare una nuova avventura complice anche un rapporto difficile con Gasperini. Il motivo? Gestione basata sulla paura, quasi dittatoriale ha confermato lo stesso giocatore. 

Non ti senti una persona, ma un numero. Non c’è alcun rapporto con l’allenatore e non c’era davvero alcuna libertà ha proseguito poi Maehle in conferenza. Una situazione difficile che ha portato l’esterno ad aver bisogno di una nuova sfida: “Wolfsburg? Era quello che cercavo da un po’. Qui ti senti parte di una squadra e c’è più buonumore nello spogliatoio. Sono felice di essere arrivato qui”. 

E ancora sull’Atalanta: Gasperini poteva tormentare qualcuno per cose strane. Lui non voleva che io e Hojlund andassimo insieme ad allenarci e per questo ero stato rimproverato. Se facevamo un doppio allenamento dovevamo restare a dormire nella struttura la notta e non ci era permesso tornare a casa. Non so se questo sia tipico degli italiani, ma sono alcune cose che a lungo termine ti fanno arrabbiare e stancare” ha concluso l’ex nerazzurro. 

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