Serie A, addio al Decreto Crescita. La Fiorentina perde gli sconti fiscali per Beltran e Christensen
Che batosta per la Serie A e dunque anche per la Fiorentina! Addio al Decreto Crescita di cui usufruivano le società di calcio. Nella finanziaria per il 2024 il Governo ha infatto varato una stretta sugli sconti fiscali per i lavoratori che arrivano dall’estero, ed in particolare sono stati colpiti anche gli sportivi. L’impatto nelle casse delle società sarà piuttosto cospicuo poiché gli agenti saranno costretti a cambiare le loro mosse. Da notare: i calciatori che hanno ottenuto questa agevolazione negli anni precedenti possono conservarla, non sarà invece valida per i giocatori che sono arrivati in Italia durante la scorsa sessione di mercato cioè quella estiva. Sconti fiscali dunque che non esisteranno più dall’1 gennaio ma che avranno effetti anche per gli ingaggi avvenuti dallo scorso 1 luglio. Le squadre del nostro campionato non potranno più contare sugli sgravi fiscali che prevedevano una riduzione delle tasse anche pari al 50%.
Ecco cosa stabilisce la nuova norma:
“Un nuovo regime agevolato per i lavoratori dipendenti o autonomi che trasferiscono la propria residenza fiscale in Italia per un massimo di 5 anni. L’agevolazione consiste in una riduzione della tassazione del 50%, per un reddito fino a 600mila euro. Il requisito è che abbiano una elevata qualificazione o specializzazione e che non siano stati residenti in Italia negli ultimi tre anni. In più, chi torna e usa lo sconto ma poi non mantiene la residenza fiscale in Italia per cinque anni dovrà restituire le agevolazioni, pagando anche gli interessi”.
La situazione della Fiorentina: Beltran e Christensen i due calciatori interessati dal Decreto Crescita
I due calciatori da cui la Fiorentina non potrà usufruire del Decreto Crescita sono Lucas Beltran ed Oliver Christensen, entrambi approdati a Firenze in estate. L’argentino percepisce circa 1,8 milioni a stagione mentre il danese circa 1 milione di euro. Come emerge dalla nuova norma, Gino Infantino non dovrebbe rientrare in ciò poiché il giovane argentino percepisce circa 300mila euro, dunque al di sotto dei 600mila.