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“Guardie e ladri” e le altre battute di Max Allegri, quando le conferenze diventano show

Da “guardie e ladri” al “corto muso”, passando per Benatia “mandato al prato” e Pjanic “in mano a Cristo”, le battute più celebri di Max Allegri

«La corsa sull’Inter? Come guardie e ladri, loro scappano e noi rincorriamo», la controversa battuta di Max Allegri al termine della gara tra Juventus e Sassuolo è solo l’ultima delle uscite stravaganti del tecnico livornese. L’allenatore della Juventus negli anni ha collezionato una serie di battute e frasi celebri dette durante le conferenze stampa, alcune delle quali sono diventate dei tormentoni che vengono portati avanti nel corso degli anni.

La principale fonte dalla quale Max attinge ovviamente non può che essere il mondo dell’ippica, la sua grande passione dopo il calcio, la filosofia del “corto muso” è entrata nella storia da quando disse: «Ti intendi di ippica? Nei cavalli basta mettere il musetto davanti, non di 100 metri. Foto, corto muso, chi perde di corto muso è secondo, chi vince si così è primo. Non è che resta scritto “ho vinto di 30”, 84 punti, se il Napoli non le vince tutte bastano ed avanzano pure». Nel mondo dell’ippica quando si manda un cavallo a riposare “si manda al prato”, Allegri non ha perso l’occasione di riformulare il concetto in chiave calcistica, riferendosi a Benatia in questo modo: «A 5 anni scommettevo già sui cavalli, perché a Livorno andavo con ‘mi’ nonna a cavalli. Purtroppo ora l’ippica è andata in disarmo, invece era tanto bello per i bambini. A Livorno poi c’è una grande passione. Ora hanno chiuso anche l’ippodromo e quindi non si può più andare. Se ci sono analogie coi calciatori? Molte, infatti Benatia l’ho mandato al prato. Perché i cavalli dopo un po’ che vincono, si mandano al prato a riposare».

Il tecnico bianconero da sempre è amato e odiato, ed ecco che pesca ancora dal mondo animale per rispondere alle critiche, citando il pesce ratto di Fantozzi: «Posso piacere o non piacere, come il pesce ratto».

Bersagli preferiti del mister i suoi giocatori, come Pjanic e Mandzukic, con il quale ricordiamo c’era grande sintonia. Sul bosniaco, la quale presenza era incerta nella partita a causa dell’influenza, disse: «L’unica cosa che so è che Pjanic ieri era in mano a Cristo e speriamo che il Signore ce l’abbia rimandato un po’ meglio». Elogi invece per il croato, ritenuto capace di coprire tutti i ruoli tranne il portiere: «Mandzukic? Potrebbe fare bene qualsiasi ruolo, anche difensore centrale o mezzala. Non il portiere. Il portiere lo fa bene Sturaro».

Non solo giocatori, anche i colleghi allenatori devono stare attenti, le battute di Allegri sono sempre in agguato, ne sa qualcosa Sarri: «Sarri non si presenta in conferenza? Mi dispiace per i giornalisti che non lo troveranno. Io a scuola avevo tante assenze, ma in conferenza ho solo presenze…».

E per finire, attenzione a non farlo arrabbiare, lo sanno bene i giornalisti che hanno avuto occasione di porgli una domanda: «Mi viene da ridere col tormentone del primo o del secondo posto, certo che siete buffi veri voi eh? Prima si parlava di primo posto necessario, adesso invece si parla che è meglio arrivare secondi», «Ci sono giocatori che vincono le Champions, i campionati, che si salvano. Poi ci sono quelli che non vincono mai e ci sarà un motivo. Nel gabbione a Livorno ho perso solo un torneo. Ci sarà un motivo. Non c’è più mestiere, è tutta teoria… Quelli che vincono sono più bravi degli altri. Ora vorrei fare un esempio ma se lo faccio viene giù tutto».

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