Scrive il Corriere della Sera, fa discutere la decisione presa lunedì pomeriggio da Paolo Montero, allenatore della Juventus Primavera, durante la partita di campionato con l’Under 19 del Sassuolo. L’ex difensore, uno dei tre giocatori bianconeri che fallirono il rigore nella finale di Champions del 2003 all’Old Trafford contro il Milan, ha spinto i suoi calciatori a non restituire la palla agli avversari. I neroverdi l’avevano buttata fuori per permettere le cure a un compagno.
Sugli sviluppi dell’azione è poi arrivato il gol della Juventus, che ha così accorciato le distanze siglando il 2-1. Tutto è accaduto quando il difensore del Sassuolo, Cinquegrano, si è infortunato, ma i bianconeri hanno continuato a giocare, nonostante l’avversario si fosse accasciato sul terreno. L’arbitro non ha fermato il gioco — ed è lui che deve farlo per regolamento — non trattandosi di un infortunio alla testa o apparentemente grave. Soltanto qualche secondo dopo il Sassuolo ha calciato fuori la palla proprio per consentire i soccorsi a Cinquegrano.
Montero ha chiesto alla squadra di non darla ai neroverdi: «La prendeva lui! Francé non dargliela». Allora il portiere del Sassuolo Primavera, capendo le intenzioni del tecnico juventino, ha provato a fargli cambiare idea: «È nostra mister, l’abbiamo messa fuori noi». MaMontero ha ribadito il concetto: «Non gliela dare, non gliela dare». Così la Juventus non solo non ha restituito palla, ma ha anche trovato il gol con Crapisto.
Naturalmente l’episodio ha riscaldato gli animi a bordo campo, con un botta e risposta tra le due panchine. Molto arrabbiato è apparso Emiliano Bigica, allenatore del Sassuolo Primavera. Invece, Montero ha continuato a fare il gesto del no in direzione degli avversari, spiegando: «Non è tua», facendo riferimento al pallone. Per la cronaca, il Sassuolo — quarto in classifica mentre i bianconeri sono 12esimi — ha comunque vinto il match. E nessuno ha commentato l’episodio al termine della partita.
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