AEK Arena, lo stadio della finale di Conference. Inaugurato nel 2022. Tutti i dettagli
La Fiorentina di Vincenzo Italiano mercoledì 29 maggio alle ore 21 giocherà la finale di Conference League contro l’Olympiacos di Mendilibar all’AEK Arena di Atene. Seconda finale consecutiva nella competizione per i viola che lo scorso anno è stata battuta dal West Ham all’Eden Arena di Praga.
Agia Sophia o Opap Arena, lo stadio dell’AEK Atene: inaugurato nel 2022
Oggi andiamo a scoprire lo stadio che quest’anno farà da cornice alla finale di questa competizione europea. L’Agia Sophia è uno stadio che si trova nel sobborgo di Nea Filadelfia ad Atene, in Grecia. L’impianto è stato costruito nel 2017 e la sua inaugurazione è recente poiché risale a settembre 2022. Il costo per la sua realizzazione è stato pari a 81,7 milioni di euro, i posti al suo interno sono 32.500. La società proprietaria dello stadio è l’AEK Atene. AEK letteralmente significa Unione Sportiva di Costantinopoli (città che per noi è Istanbul). Lo stadio si chiama Agia Sophia perché vuole richiamare la basilica di Santa Sofia, una simbolica cattedrale bizantina che si trova ad Istanbul, in Turchia. L’impianto però è conosciuto anche come Opap Arena vista la sponsorizzazione da parte della famosa agenzia di scommesse che ha un contratto quinquennale con l’AEK.
OPAP Arena, il giallo ed il nero i colori. Tratti dell’Antica Grecia. All’esterno l’aquila bicefala
L’OPAP Arena è stata costruita sopra il vecchio stadio Nikos Goumas, realizzato nel lontano 1930 dai rifugiati pontini ritornati dopo la sconfitta subita nella guerra con la Turchia. Gli arredamenti interni ma anche la struttura ricordano diversi elementi dell’Antica Grecia. I colori dello stadio sono il nero (in segno di lutto), il giallo (simbolo della chiesa bizantina). Ma non solo, all’esterno dello stadio dell’AEK Atene si trova un’imponente aquila bicefala. Il progetto di Agia Sofia è dell’architetto Athanassios Kyratsous: le mura esterne riprendono il profilo di Costantinopoli, quattro torri massicce e una statua all’ingresso con un’aquila (Odysseas) che si alza in volo dalla cupola della chiesa di Santa Sofia. L’AEK rappresenta i rifugiati di Costantinopoli e dell’Asia Minore in generale che si son stabiliti ad Atene. Anche il comune di Nea Filadelfia è rappresentativo perché è pieno di profughi.