Morte Schillaci, camera ardente al Barbera. Mirri: “Voleva giocare nel Palermo ma non ci è mai riuscito”

Non solo sportivi, familiari e istituzioni, sono in tantissimi in fila per dare l’ultimo saluto a Totò Schillaci. Ed è la gente comune soprattutto a essersi incolonnata a partire dalle ore 16 davanti al Barbera. “Farà gol anche in cielo”, “L’hanno convocato in paradiso”, e ancora “Un campione del popolo, resterà nella leggenda” sono le frasi che si ascoltano al di fuori dello stadio. Ci sono pure tanti appassionati di calcio che non riescono a dire una parola, visibilmente commossi. Oggi e domani Palermo renderà l’ultimo omaggio al campione del quartiere Cep.

Dopo la visita al feretro di Totò Schillaci allo stadio Renzo Barbera, il presidente del Palermo Dario Mirri ha voluto ricordare il centravanti e l’uomo: “I ricordi che ho di Schillaci sono quelli di tutti i palermitani: ci sentivamo orgogliosi di avere un palermitano che ci stava portando alla conquista del campionato del mondo, quindi credo sia il ricordo mio e di una generazione che ha avuto in Totò Schillaci la rappresentazione del riscatto”. Poi la memoria si sposta su Palermo e la maglia rosanero: “Abbiamo voluto fortemente riportare Totò in questo stadio, a casa sua, perché questa è la casa dei palermitani. Voleva giocare fortemente nel Palermo – ricorda Mirri – ma non c’era mai riuscito. Nei primi anni 2000, forse di ritorno dal Giappone, portò una sua maglia rosanero che ha indossato l’ultima volta che è venuto in questo stadio: ci siamo incontrati altre volte con Totò, l’ultima qualche settimana in aereo fa quando già non stava bene”.