Bove: “C’è la possibilità di togliere il defibrillatore. Giocare all’estero? Mi è sempre piaciuta Londra”
Bove (ACF Fiorentina Foto) - www.goalist.it
“Il calcio è troppo importante per me, non posso permettere a me stesso di mollare così”
Edoardo Bove, centrocampista della Fiorentina, è il protagonista della copertina digitale della rivista Vanity Fair: “Sapevo che avrei avuto tutta l’attenzione addosso nel recupero di Fiorentina-Inter, tutti volevano vedere la mia reazione. Mi sono detto: “E io gliela faccio vedere il meno possibile”. Ho voluto scappare, sì. Sono fatto così: non mi piace esternare le mie emozioni. Poi ho capito. In questo periodo tante persone mi hanno scritto raccontandomi di avere avuto un problema simile al mio: sono un ragazzo di 22 anni e non posso certo dare insegnamenti a nessuno, ma voglio testimoniare il fatto che è una cosa che può capitare, che non è così rara, e soprattutto che non sono un supereroe nell’essermi ritrovato a doverla affrontare. Ho pensato: “Ammazza che figura di… davanti al mondo intero. Ma non potevi scegliere un altro momento?!”. Era la partita delle 18, quella per il primo posto in classifica, la stavano guardando tutti. Detesto farmi vedere vulnerabile. Subito dopo, però, ho capito di essere stato molto, molto fortunato. Dopo aver metabolizzato, mi sono sentito la persona più felice del mondo.
Se si decide di mantenerlo, in Italia non potrò giocare: qui da noi la salute viene prima dell’individuo, e non sto dicendo che sia una regola sbagliata. Ma all’estero sì, praticamente ovunque. Gliel’ho detto, il calcio è troppo importante per me, non posso permettere a me stesso di mollare così. Io ci riprovo, senza ombra di dubbio. Vedrò anche come starò: se avrò paura, se non sarò tranquillo… allora cambierà tutto. Giocare all’estero? Per come stanno le cose adesso, sì. Però non escludo affatto di poter togliere il defibrillatore: i medici mi stanno dicendo che c’è questa possibilità. Mi è sempre piaciuta Londra. E poi il campionato inglese è molto competitivo. Crede che riuscirà mai a giocare nella Nazionale Italiana? Me lo sono chiesto tante volte. È un obiettivo, un sogno grande. Giocare in Nazionale significa entrare nella storia. Ma ora che mi è successo quello che mi è successo, devo ancora capire bene quali siano le regole in proposito”.
