Salvato miracolosamente dopo un malore: ora è tornato in campo | “Mi hanno defibrillato 4 volte”

Illustrazione di due ambulanze (Pixabay FOTO) - goalist.it

Illustrazione di due ambulanze (Pixabay FOTO) - goalist.it

La situazione è stata critica, il malore lo ha travolto. Alla fine si è salvato, fortunatamente, ed è riuscito a tornare a giocare.

Nel calcio si parla spesso di gol, trofei e milioni, ma a volte ci si dimentica quanto sia fragile tutto. Alcuni calciatori sono finiti faccia a faccia con qualcosa di molto più serio: infortuni devastanti o malori in campo da cui, incredibilmente, sono riusciti a tornare.

Uno dei casi più noti è quello di Christian Eriksen. Durante Euro 2020 si è accasciato in campo per un arresto cardiaco: scena durissima, con i compagni a fargli scudo e tutto il mondo con il fiato sospeso. Eppure oggi è tornato a giocare ad alti livelli, con un defibrillatore sottocutaneo e un coraggio fuori dal comune.

Poi c’è Luke Shaw, che si ruppe la gamba in due punti in una partita di Champions League: un infortunio da film horror. In tanti lo davano per finito, ma è tornato e ha pure riconquistato il posto da titolare in Nazionale. Stessa cosa per Santi Cazorla, operato mille volte alla caviglia, con un’infezione che rischiava addirittura l’amputazione. È rinato, e ha pure segnato al ritorno in campo.

Queste storie fanno bene al calcio. Ricordano che dietro alle maglie ci sono persone, che anche quando cadono, a volte riescono a rialzarsi in modo incredibile. E quando lo fanno, è quasi più bello di un gol al novantesimo.

Una situazione tragica

Ci sono storie che partono in modo leggero, quasi banale, e poi cambiano tono in un attimo. È quello che è successo a Hassane Kolingar, pilone del Racing 92 e nazionale francese con tre presenze tra il 2020 e il 2021. Estate 2024, matrimonio del compagno di squadra Ibrahim Diallo. Una giornata di festa, di quelle dove si scherza, si chiacchiera, si ride. E proprio durante una risata, Kolingar ha iniziato a sentire qualcosa che non andava: il cuore impazzito, il sudore freddo, le stelle davanti agli occhi.

In un primo momento ha pensato fosse un calo di zuccheri. Si è fatto da parte per non rovinare la cerimonia, ma la situazione è precipitata. Dolore fortissimo, orecchie che rimbombavano, come se qualcuno gli stesse infilando aghi nella testa. Poi il buio. “Mi hanno defibrillato 4 volte”, ha raccontato lui stesso in un’intervista riportata da The Times e rilanciata da diversi media francesi.

Illustrazione di un'ambulanza (Depositphotos)
Illustrazione di un’ambulanza (Depositphotos FOTO) – goalist.it

Il risvolto positivo

In ospedale è emersa la causa: una cicatrice congenita sul cuore, presente dalla nascita, che fino a quel giorno era rimasta silente. Kolingar però sospetta anche che possa aver influito un prodotto a base di nicotina che stava assumendo.

I medici, per operarlo, hanno dovuto indurre un secondo arresto cardiaco. Una procedura estrema, ma necessaria per rimuovere la parte danneggiata e dargli una possibilità concreta di riprendersi. Dopo mesi di silenzio, recupero e un bel po’ di paura, Kolingar è tornato in campo il 29 dicembre 2024, per giocare a rugby, il suo sport.