“Mi sono bruciato per la cocaina: l’ex Juventus senza peli sulla lingua I “Ho sprecato talento e carriera”

Illustrazione di un tossicodipendente (Pixabay FOTO) - goalist.it

Illustrazione di un tossicodipendente (Pixabay FOTO) - goalist.it

L’ex giocatore confessa ciò che ha fatto in passato, e si pente amaramente di queste scelte. Avrebbe forse potuto fare di più!

Nel mondo del calcio, purtroppo, anche le storie più brillanti hanno le loro ombre. Ci sono stati giocatori fortissimi, amati da tutti, che a un certo punto sono finiti nel tunnel della droga. A volte per fragilità personali, a volte per la pressione, a volte per puro errore.

Il caso più famoso è sicuramente quello di Maradona. Un genio assoluto in campo, ma nella vita privata ha lottato a lungo con dipendenze pesanti. La cocaina lo ha segnato profondamente, sia a livello fisico che di carriera. Nonostante tutto, è rimasto un’icona, anche nella sua fragilità.

Non è stato l’unico. Alcuni calciatori sono risultati positivi a test antidoping, altri hanno ammesso l’uso di sostanze stupefacenti anche dopo il ritiro. In certi casi si è trattato di storie drammatiche, in altri di cadute seguite da grandi risalite.

Alla fine, questi episodi ci ricordano che anche i campioni sono esseri umani. Hanno soldi, fama, talento… ma non sempre riescono a gestire tutto. E quando cadono, a volte è il mondo intero a puntare il dito, dimenticandosi che dietro c’è una persona, non solo un giocatore.

Un talento brillante, una strada tortuosa

Ci sono giocatori che ti fanno sognare, che quando toccano il pallone sembra che balli. Adrian Mutu era uno di quelli. Classe, tecnica, fiuto del gol. Uno di quei calciatori che sembravano destinati a lasciare un segno profondo nel calcio europeo. Ma la vita, a volte, prende giri strani. E quando sei giovane, solo e magari un po’ confuso, puoi inciampare  anche se sei al top.

Mutu oggi ha 46 anni e un po’ di serenità in più. Ma quando guarda indietro, lo dice chiaro: la cocaina non è stata proprio una buona scelta durante la sua carriera. Era al Chelsea, appena 25 anni, e arrivò quella squalifica che lo lasciò fuori dai giochi per sette mesi. Un’eternità nel calcio. 

Mutu con la maglia della Fiorentina (LaPresse FOTO) - goalist.it
Mutu con la maglia della Fiorentina (LaPresse FOTO) – goalist.it

Errori, rimpianti e la forza di ripartire

Come raccontato al Corriere dello Sport, Muti si sentiva solo e triste. Ma non si è giustificato dicendo che, sicuramente, avrebbe dovuto chiedere aiuto. Parole forti, che fanno capire quanto abbia pesato quella fase buia sulla sua vita.

Oggi, però, Mutu dice di aver imparato tanto da quella botta: è diventato un uomo più consapevole, più maturo, uno che sa guardarsi allo specchio. E anche se non è arrivato dove avrebbe potuto, ha trasformato quell’esperienza in qualcosa che oggi lo rende fiero di sé.