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Sottil: “Quest’anno voglio fare minimo 10 gol. Battibecco con Gonzalez? Cose di campo”

“Mancini voleva lanciarmi in Nations League ma ho avuto qualche problema fisico”

Moena, stadio Benatti, 20.07.2022, conferenza stampa Sottil, foto Lisa Grelloni. Copyright Goalist.it

Riccardo Sottil, attaccante della Fiorentina, ha così parlato in conferenza stampa da Moena, dove si sta svolgendo il ritiro estivo della squadra viola:

Sei stato tutto nella Fiorentina, sei un titolare ora, qual è il passo ulteriore? Che cosa ti aspetti?

“Qua a Firenze sono arrivato che avevo 16 anni, ho fatto un bel percorso di crescita. Ho coronato il sogno di esordire e di continuare in una squadra. Mi aspetto tanto, sono un ragazzo molto critico con me stesso e cerco sempre di alzare l’asticella. Quando ci riesco e faccio prestazioni sono al settimo cielo, quando non avviene un po’ di frustrazione c’è. Rivedo le partite e guardo i miei errori. Sicuramente voglio far gol”.

Quello che sta per iniziare l’anno definitivo, la più importante per te?

“La Fiorentina ha sempre lavorato bene nel settore giovanile, anche quest’anno la Primavera ha vinto. C’è un grande lavoro dietro. Da qualche critica rimango allibita. Non do grande peso, non leggo. Per me bisogna far così, trovare il giusto equilibrio. Delle volte leggere delle cose mi danno fastidio, viene riportato un Riccardo che non è così”.

Lato personale?

“I giornalisti son fatti per giudicare, per il calciatore è normalità. Fa piacere perché sprona. Io leggo delle sciocchezze, e qualche volta chiudo un occhio e ci vado sopra. Qualche cosa è stata infelice”.

Pradè ha fatto un nome preciso, il tuo…

“Daniele lo stimo anche come persona, ci ha messo del suo per farmi venire qui. Le sue parole sono un attestato di grande stima, la penso anch’io come lui. Va aggiunto un mattoncino in più. L’anno passato è stato positivo, dopo anni bui la Fiorentina è tornata in Europa. Una cosa più che positiva. Il mio agente parla con loro, ed io penso ad andare in campo. Io mi concentro su me stesso, sulla squadra”.

Mi metto alla prova e voglio migliorare…

“Le sfide me le metto ogni giorno ma non mi piace dire quanti gol voglio fare. Io so, mi piacerebbe fare almeno 10 gol, è una cifra che mi piace”.

L’anno scorso eravate un po’ una sorpresa, quest’anno c’è la sensazione di schiacciare ancora l’acceleratore?

“L’obiettivo è cercare di migliorare l’anno scorso, non è semplice. Quest’anno tante altre squadre si sono rinforzate cercheremo di far meglio. Sono delle sfide gli stimoli che ti metti. Abbiamo messo ancora più qualità.

Hai immaginato il tuo debutto in Europa?

“No, ma mi fa veramente piacere che lo potrò fare con la Fiorentina quest’anno”.

“Hai ragione qualche volta potrei entrare dentro al campo, lo faccio poco e potrei farlo di più. A fine allenamento mi fermo sempre a calciare in porta. Papà lo sento ogni giorno, è carichissimo, è una grande opportunità per lui. Ha fatto un grande lavoro con l’Ascoli. Bellissimo affrontarlo, poche volte è successo nel calcio, sicuramente sarà un’emozione grandissima trovare mio babbo da avversario in panchina e magari fargli gol”.

In Primavera ti abbiamo visto con Gori, secondo te che cosa gli manca per esplodere definitivamente?

“Gabriele è un giocatore forte, ha fatto sempre gol, quest’anno qualche problemino non l’ha aiutato. Ha fatto anche due tre bei gol. Penso non gli manchi nulla, se non quella continuità di giocare sempre”.

“Il mister dice che gli esterni sono degli attaccanti devono essere decisivi e incisivi. Da quando è arrivato a Firenze, sta chiedendo questo. E gli do ragione, alla fine qualche volta copriamo poco l’area e attacchiamo poco la porta. Ne viene il nostro beneficio. Acquisti ancora più sicurezza nei tuoi mezzi“.

Quale errore non deve fare la Fiorentina?

“Gollini e Jovic penso che qualcosa di Europa l’hanno assaggiata. Loro l’hanno respirata già l’aria europea. Ora non dobbiamo sentirci appagati, non dobbiamo far così. Serve prendere ancora di più di petto la situazione”.

Cosa ha significato per te fare parte della spedizione azzurra… Per te cosa ha significato questo stage?

“Felicissimo della convocazione e giù perché son stato fuori nelle ultime gare di campionato. Sfortunatamente non mi sono potuto allenare con la squadra, Mancini voleva buttarmi in Nations League e dopo ci sono rimasto ancor più male. Un sogno è indossare la maglia della Nazionale”.

Nel primo giorno di ritiro battibecco con Gonzalez, episodi come questo, una voglia fuori dal comune?

“L’agonismo c’è in tutte le squadre di calcio, con Nico ho un bellissimo rapporto. Succederà tante altre volte, penso siano cose normali. Il calcio è uno sport fisico, son cose che nascono e restano lì. Nello spogliatoio ci divertiamo”.

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