Parlare di Lobotka ormai è superfluo, Kvara diventa umano ma il Napoli sa stare in campo

86 passaggi, 94% di precisione: se ormai i numeri contano così tanto nel calcio, allora ecco quelli di Lobotka contro l’Eintracht Francoforte. Non bastano tutte le gabbie del mondo a limitarlo, in un modo o nell’altro il Napoli troverà il modo di liberarlo e da lì inizierà sempre un’altra partita. Succede anche nella notte di Champions contro la squadra tedesca detentrice dell’Europa League, ma non serve a molto se non per una quindicina di minuti, poi è un uragano azzurro che travolge tutti, con calma e fantasia.

Il quarto d’ora dell’Eintracht

Se si guardassero solo le statistiche della partita verrebbe da chiedersi se l’Eintracht sia sceso in campo: sì e all’inizio ha fatto anche bene, sfruttando lo spazio e la velocità di Kolo Muani, ma non è che Meret abbia corso chissà quali pericoli: lo dimostra quell’unico tiro verso la porta subito all’85’. Il Napoli, però, fatica ad alzare il livello del suo gioco, non è fluida la manovra e i tre centrocampisti sono ben schermati. Dopo i primi 15 minuti in cui l’Eintracht riesce a limitare bene i partenopei, inizia a smarcarsi Lobotka e da qui in poi il Napoli prende il possesso del campo e del gioco: le linee interne sono intasate, ma sugli esterni si può fare qualcosa con Lozano che compie il tipico movimento a mezza luna per eludere il fuorigioco e inserirsi: Di Lorenzo lo serve perfettamente con il sinistro, il messicano prende il palo poi Osimhen si fionda sul pallone e si prende un calcione, che fa decretare un rigore sacrosanto. Kvara si presenta dal dischetto e sbaglia: sì, è umano anche lui. Il Napoli non demorde e ha più volte dimostrato di non subire troppo questo tipo di errori: basta un altro lampo del messicano perché Osimhen vada in porta con il pallone e coroni un primo tempo a forti tinte azzurre.

Photo LiveMedia/Agn Foto Frankfurt, Germany, February 21, 2023, UEFA Champions League football match Eintracht Frankfurt vs Napoli Image shows: Victor Osimhen of Napoli celebrates after score their first gol LiveMedia – World Copyright

Bisognerebbe alzarsi e applaudire

Il secondo tempo diventa un monologo del Napoli: se prima l’Eintracht almeno ci provava, dopo l’espulsione di Kolo Muani per aver pestato la caviglia di Anguissa, alza bandiera bianca. Il Napoli annusa la preda ferita e colpisce con un’azione da Play Station o da far vedere alle scuole calcio, scegliete voi: la classe di Kvara, umano per una notte, lo porta a muoversi da sinistra verso destra, servire Anguissa che chiude il triangolo, con il georgiano che prima piroetta con il pallone incollato al piede per controllarlo, poi serve di tacco Di Lorenzo perfettamente sulla corsa e sul suo sinistro, che non sarà il piede naturale ma nessuno se n’è reso conto in questa notte di Champions. A un’azione così, per onestà intellettuale, bisognerebbe alzarsi in piedi e applaudire. Fare un altro gol sarebbe servito, ma c’è anche il rischio di esporsi a qualche inutile rischio e, nonostante la mentalità del Napoli sia guardare sempre avanti e pensare con la finalizzazione come ultimo obiettivo, meglio fermarsi qui, con un buon punteggio e risparmiando energie per i prossimi impegni. Il Napoli c’è, anche in Champions e bussa alla storia.

Photo LiveMedia/Agn Foto Frankfurt, Germany, February 21, 2023, UEFA Champions League football match Eintracht Frankfurt vs Napoli Image shows: Giovanni Di Lorenzo of Napoli scores LiveMedia – World Copyright

di Simona Ianuale

Simona Ianuale

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