Rivoluzione nel calcio: stop al monopolio, esulta la Superlega. La posizione delle squadre italiane
Sorride il blocco delle squadre pro Superlega capitanate da Real Madrid e Barcellona. Ieri sentenza storica da parte della Corte dell’Unione Europea che può condurre ad una rivoluzione nel mondo del calcio. Il motivo? Le norme della FIFA e della UEFA sull’autorizzazione preventiva delle competizioni calcistiche fra club violano il diritto dell’Unione. Stop dunque al monopolio di questi organi. In questo senso, ora la Superlega potrebbe essere il primo nuovo progetto, ma da sottolineare è la rottura di un muro “monopolistico” che può dunque portare anche alla nascita di ulteriori progetti.
La struttura ed il regolamento del progetto Superlega
A22 ha colto immediatamente l’occasione per presentare il nuovo progetto della Superlega. La struttura è la seguente: campionato composto da 64 squadre suddivise in tre leghe; Star League (16 club), Gold League (16 club) e Blue League (32 club). Il CEO della Superlega promette di annunciare presto i nomi di molteplici squadre aderenti.
Il regolamento sarà quello scritto qui di seguito:
- Non esisteranno membri permanenti ma si va in base al merito sportivo
- Promozioni e retrocessioni annuali. La Blue League dipende dal campionato nazionale
- Il minimo di partite all’anno è fissato a 14 (si giocherà in casa e fuori in gruppi composti da 8 club)
- Ci sarà una fase ad eliminazione diretta
- Non aumenteranno le partite rispetto a quelle attuali
- Nel primo anno, quello del debutto, le squadre saranno selezionate con un criterio trasparente
- Introduzione di regole di sostenibilità finanziaria: obiettivo garantire condizioni di parità fra i club
- Partite ai tifosi visibili gratis (non esisterà qui il problema dell’assegnazione dei diritti tv)
Dopo la sentenza dell’UE già ieri sono arrivati diversi comunicati da parte di squadre italiane su questo nuovo progetto. Ne mancano ancora molte all’appello ma il Napoli ha fatto filtrare un interesse ad esserci, mentre il Milan ha preferito non prendere ora una netta posizione restando in attesa di ulteriori novità. Qui di seguito l’aggiornamento in tempo reale sull’opinione dei diversi club italiani.
Napoli
Il Napoli invece, ha accolto con il suo presidente Aurelio De Laurentiis, favorevolmente la sentenza dell’Unione Europea sulla Superlega. Secondo l’Ansa, AdL aveva espresso in precedenza la sua opinione, molto vicina all’esito di oggi. De Laurentiis sarebbe pronto, si apprende, a partecipare a un dialogo con altri grandi club europei per costruire insieme il progetto. Da sottolineare che nella prima bozza il club partenopeo, oggi Campione d’Italia in carica, era stato escluso.
Roma
La Roma, società dei Friedkin, ha anch’essa detto no al progetto della Superlega. Ecco la nota diffusa dal club giallorosso:
“In seguito alla sentenza odierna della Corte di Giustizia Europea sul caso della Superlega, l’AS Roma ribadisce la propria posizione in rispetto dei valori e del futuro del calcio europeo. Il Club non appoggia in nessun modo alcun progetto di cosiddetta Superlega che rappresenterebbe un inaccettabile attacco all’importanza dei campionati nazionali e alle fondamenta del calcio europeo.
L’AS Roma crede che il futuro e il benessere del calcio europeo possano essere assicurati solo con il lavoro congiunto dei club attraverso l’ECA, in stretta collaborazione e in partnership con UEFA e FIFA”.
Inter
Nella lista originale delle squadre presenti c’era anche l’Inter di Steven Zhang, che nel corso del tempo se ne è poi tirata fuori. La società nerazzurra ha inserito questo comunicato all’interno del proprio sito, schierandosi contro questo nuovo progetto.
“FC Internazionale Milano ribadisce la propria convinzione che il futuro del calcio europeo possa essere garantito solamente dalla collaborazione tra i club all’interno dell’ECA e in partnership con UEFA e FIFA.
Come Società, rimaniamo fortemente ancorati ai valori che caratterizzano il modello sportivo europeo e ci impegniamo a lavorare insieme a tutte le altre squadre raccolte in associazione dall’ECA per sostenere questi valori”.
Atalanta
Anche l’Atalanta del presidente Percassi ha espresso con una nota diffusa mediante il sito ufficiale la sua posizione contraria a questo nuovo progetto:
“Atalanta BC, a seguito dell’odierna sentenza della Corte di Giustizia Europea, manifesta la propria totale contrarietà a qualsiasi ipotesi di Superlega e conferma la propria linea che è da sempre quella della valorizzazione dei campionati nazionali, della meritocrazia sportiva, della salvaguardia delle passioni popolari e del rispetto delle istituzioni sportive nazionali e internazionali”.
Genoa
Non è mancato all’appello il Genoa di 777 Partners che ha preso con fermezza una posizione contraria alla Superlega. Ecco cosa si legge nel comunicato rossoblù:
“Il Genoa Cricket and Football Club prende atto della sentenza emessa dalla Corte di Giustizia Europea sul caso ESL, che non avalla in alcun modo il progetto della cosiddetta Super League. Come club, rimaniamo impegnati al 100% a lavorare attraverso l’ECA a fianco degli altri club per sostenere i valori che definiscono il calcio europeo. Questo sarà possibile solo attraverso la forte partnership che l’ECA ha con la UEFA”.
Torino
Urbano Cairo, presidente del Torino, ha le idee chiare sulla Superlega come ha ribadito a La Gazzetta dello Sport: “Ho seguito dall’inizio, da due anni e mezzo fa, la vicenda della Superlega e da uomo di calcio e di sport ero e sono totalmente contrario. L’ho sempre reputata e la reputo tuttora una cosa da rifuggire come la peste. È una trovata perniciosa che non dà la minima attenzione a quello che è il merito sportivo. Fotografa una realtà del passato e vuole cristallizzarla nel futuro”.
La sentenza della Corte di Giustizia Europea però ha proibito a FIFA e UEFA di avere il monopolio: “La definirei una decisione contraddittoria: da una parte sostiene che non ci devono essere monopoli come quelli dell’UEFA e della FIFA, ma allo stesso tempo concede una possibilità a questa Superlega che è contro la libera concorrenza perché vi partecipano sempre gli stessi. Non capisco come si possono criticare i monopolisti e poi dare luce verde a una competizione che fotografa lo “status quo”, o poco ci manca, perché ci sono solo i ‘pannicelli’ caldi delle due promozioni tra le tre categorie della Superlega. È una cosa da aristocrazia del ‘700, una situazione che ricorda il periodo precedente alla Rivoluzione Francese, quando la nobiltà aveva diritti divini e c’erano gli unti dal Signore, poi tutti gli altri. Da allora però sono passati oltre due secoli. Per fortuna, aggiungo”.
Fiorentina
Joe Barone, direttore generale della Fiorentina, ha così parlato ai microfoni di DAZN: “Superlega? È una cosa che negli USA abbiamo già combattuto, siamo stati contro e sempre contro. Noi siamo una proprietà che ha ormai dato tanto, siamo totalmente contro questa superlega. Siamo in grande amicizia con la UEFA e la FIFA, si è visto durante l’inaugurazione del Viola Park. Mi auguro che i miei colleghi di Serie A prendano posizione contro la Superlega, bisogna proteggere il nostro sistema e i nostri tifosi”.
“Superlega? È una cosa che negli USA abbiamo già combattuto, siamo stati contro e sempre contro”.
Udinese
L’Udinese della famiglia Pozzo è stata l’ultima squadra ad unirsi ai club contrari al progetto della Superlega. Ecco la nota diffusa dal club friulano:
“In seguito alla sentenza odierna della Corte di Giustizia Europea sul caso della Superlega, Udinese Calcio ribadisce la propria posizione nel rispetto dei valori meritocratici e del futuro del calcio europeo. Il club non appoggia in nessun modo alcun progetto di cosiddetta Superlega che rappresenterebbe un inaccettabile attacco all’importanza dei campionati nazionali e alle fondamenta del calcio europeo.
L’Udinese crede che il futuro del calcio europeo possa essere assicurato solo con il lavoro e la cooperazione dei club, attraverso l’ECA, con UEFA e FIFA”.
Milan
Paolo Scaroni, attuale presidente del Milan, non ha invece preso posizioni in merito al progetto Superlega lasciando dunque una porta aperta anche alla partecipazione del club rossonero.
“Ho letto un comunicato stampa di venti righe – ha detto al TG1 -, non è una base sufficiente per avere una opinione definitiva sulla questione. Abbiamo cominciato un processo per confrontarci con tutti gli organi, a partire dalla Lega Serie A. Un consiglio di amministrazione c’è già stato, ma è troppo presto per dare opinioni.
Il nostro sistema perde colpi, non abbiamo mai alcuna agevolazione. Potevamo beneficiare di campioni stranieri con un trattamento fiscale privilegiato e ci verrà tolto anche quello. Mi auguro che chi di dovere ponga rimedio perché per la Serie A sarebbe un duro colpo”.