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Le pagelle di Inter-Genoa: Sanchez illumina in una serata no, Lautaro e un nervosismo ingiustificato

I voti dei protagonisti del match del Meazza.

INTER

Sommer 6,5 – Sarà pure lo spettatore in più a San Siro, ma quando c’è da mettere la mano non si tira mai indietro. Il Genoa ci prova, ma stoppa la zuccata di Retegui con un ottimo riflesso. Fa spaventare tutti su quel mezzo errore, ma il fuorigioco di Vitinha gli salva la serata.

Pavard 6 – Un retropassaggio timido dopo pochi minuti, soffre quando gli avversari alzano il ritmo. La ripresa è tutta un sacrificio. Dal 73′ Bisseck 6 – Inzaghi lo manda in campo per sfruttare i centimetri in più: detto-fatto, il tedesco risponde presente.

De Vrij 6 – Mezzo voto in meno per un rinvio sbilenco che porta al gol del Genoa. Va in sofferenza, ma non molla la presa nel momento di maggiore difficoltà.

Carlos Augusto 6 – Gli mana la lucidità necessaria, soprattutto nel secondo tempo. Spinge poco quando Inzaghi lo sposta sulla fascia, ma porta a casa la prestazione.

Dumfries 5,5 – Una gara gestita senza troppi patemi, non sfonda ma non fa passare nessuno. E poi la dura legge del cartellino giallo non sbaglia mai, se sei ammonito Inzaghi ti cambierà alla prima occasione. Dal 45′ Darmian 6 – Paga i centimetri in meno, il gol arriva dalla sua fascia di competenza dopo un intervento sbagliato. 

Barella 6,5 – Lotta con Frendrup sin dai primi istanti, si butta nello spazio quando trova il varco giusto. Gli manca soltanto la precisione in zona gol. 

Asllani 7 – Fa una buona prova difensiva, poi si scrolla la timidezza di dosso con quell’inserimento decisivo: primo gol all’Inter e partita sbloccata. Senza Calhanoglu Inzaghi ha la possibilità di far giocare anche l’albanese. E non sbaglia praticamente nulla. 

Mkhitaryan 6,5 – Il cambio di campo per Barella nel primo tempo è roba da Museo d’Arte contemporanea. Come al solito sembra assente dal campo, ma nel momento decisivo diventa imprescindibile: guadagna falli, gioca con una classe immensa, a tratti infinita. 

Dimarco 6,5 – Non strappa applausi e non fa stropicciare gli occhi, ma diventa un attaccante aggiunto spesso impossibile da fermare. Appena esce l’Inter soffre e attacca a corrente alternata. Dal 65′ Acerbi 6 – Cattiveria agonistica e voglia di non subire gol: soffre come tutta la squadra, ma dà consistenza alla linea. 

Sanchez 7,5 – È tutto un altro giocatore. Spensierato, senza troppi giri di parole illumina l’Inter in una serata no. Prima l’assist per il gol dell’1-0, poi il rigore trasformato. È il migliore anche quando il meccanismo sembra inceppato. Dal 65′ Thuram 6 – Fa il suo, senza strafare e tenendo un paio di palloni fondamentali. 

Lautaro Martinez 6,5 – È un diavolo, si muove in tutti i luoghi e in tutti i laghi. L’unico rimprovero non riguarda la mancanza del gol, ma un ingiustificato nervosismo. È vero, il giallo è inventato, ma protestare a vuoto non serve a nulla. Dal 76′ Arnautovic 6,5 – Entra in campo con la giusta attitudine, difende palloni vitali per la 23esima vittoria. 

Simone Inzaghi 7 – I suoi soffrono e pure troppo. Ma Inza aveva avvisato tutti, non sarà per niente una gara facile. La serata storta non condiziona i piani, strappa una vittoria fondamentale per il morale, la crescita, la voglia di non mollare. 

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GENOA

Martinez 6,5 – Un’uscita da calcio a 5 impedisce di indirizzare il match dopo pochi minuti. Non può far nulla sul gol di Asllani, nella ripresa piazza un paio di parate che tengono a galla il Genoa. 

De Winter 5,5 – Qualche sbavatura può starci, ma spesso sbaglia pure quando deve far partire l’azione. 

Bani 6,5 – Lautaro non è un cliente semplice per nessuno, ma lo segue ovunque, anche sulla linea laterale. Nei minuti finali s’inventa anche attaccante.

Vasquez 6,5 – Si perde l’inserimento di Asllani, ma si fa perdonare con un gran gol che alimenta le speranze del Grifone.

Sabelli 6 – Corsa, affondi, cross tentati. Sbaglia un po’ troppo nel momento decisivo, ma ci mette l’anima. Dall’88’ Ekuban s.v.

Messias 6 – La prima idea arriva dai suoi piedi, prova con un filtrante a scardinare la difesa nerazzurra. Quando abbassa la qualità nel palleggio soffre tutta la squadra. Dal 63′ Vitinha 6,5 – Entra benissimo, gela San Siro per qualche secondo. Poi quel mezzo metro di fuorigioco cancella tutto.

Badelj 6,5 – Da professore non sfigura, fa girare il pallone ed esprime qualità. Peccato soltanto per il risultato.

Frendrup 5,5 – Ringhia parecchio, prova a metterci quella grinta necessaria per non sprofondare a San Siro. Sul rigore ha poche colpe, l’intervento è un pizzico imprudente ma la concessione del tiro dagli undici metri è stata generosa. Dal 45′ Strootman 6,5 – Entra e cambia il palleggio genoano, la fluidità con l’ex Roma in campo non è più un optional.

Martin 6 – Non ha moltissimo spazio a disposizione, fa quel che può ma non incide moltissimo. Dal 63′ Spence 6 – Buon approccio, ma si perde in qualche ricamo di troppo. 

Gudmundsson 5,5 – Chissà se quel gol mangiato da due passi…Una leggerezza che avrebbe cambiato la storia del match, ma con i se e con i ma non si fa mai la storia. 

Retegui 6,5 – Si sbatte, ci prova, sfiora pure il gol. Ha fatto capire a tutti che ha le carte in regola per poter far bene anche in nazionale.

Alberto Gilardino 6,5 – È un gran bel Genoa. I suoi giocano a pallone senza paura, sotto di due gol non si fa prendere dal nervosismo e rischia pure il colpaccio. È mancato tanto così per far male all’Inter, come all’andata.

Fonte: TMW

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