Spalletti: “Acerbi? Mi ha detto che non c’è stato razzismo. Ho chiamato Juan Jesus ma ha il telefono spento”

Scrive Sportmediaset, due amichevoli negli Stati Uniti per studiare gli ultimi dettagli e dare l’ultima chance ai giocatori di conquistarsi un posto a Euro 2024. L’Italia di Luciano Spalletti è pronta a volare a Miami, ma prima il ct ha dovuto affrontare lo spinoso caso che ha portato all’esclusione dal gruppo di Francesco Acerbi: “Nel comunicato che abbiamo fatto c’è il mio pensiero – ha commentato Spalletti -. Per quello che mi ha detto Acerbi non c’è stato un episodio di razzismo, ma abbiamo una responsabilità e con cose ancora da chiarire è giusto agire. Sicuramente è un dispiacere enorme prendere queste decisioni per questi episodi qui, ma bisogna stare attenti. Ho provato a parlare con Juan Jesus ma ha il telefono spento”.

Tornando a discutere del campo, Spalletti ha provato a spiegare le proprie decisioni in vista delle amichevoli contro Venezuela ed Ecuador con Euro 2024 all’orizzonte. Ha fatto discutere la scelta di escludere Immobile e Scamacca in un reparto, quello offensivo, in cui l’Italia fatica: “Non voglio prendere in giro nessuno. Ciro so che è un calciatore importante per Lazio e Nazionale, ma sta vivendo un momento in cui non riesce a esprimere il suo potenziale e io devo considerare tutti. Scamacca per un periodo non ha giocato e quando l’ho chiamato non ha espresso il meglio di se stesso. In Nazionale bisogna avere la capacità di dimostrarsi subito al livello giusto perché una partita sbagliata può compromettere tutto. Retegui è in condizione, Raspadori può fare un doppio ruolo e poi dobbiamo considerare sempre qualcosa di nuovo, per esempio voglio conoscere da vicino Lucca per capire di che pasta è fatto”.

Sicuramente Spalletti può contare sul ritrovato rendimento di Lorenzo Pellegrini, rigenerato alla Roma dall’arrivo di De Rossi: “Lo abbiamo atteso tantissimo e non ce l’ho mai avuto a disposizione. Lui è un giocatore di alto livello, sa fare più cose e mette anche quantità in partita. Conto su di lui”.

“Chiesa? Lui è forte, salta l’uomo e sa fare gol. Deve sapersi adattare se io lo faccio giocare un po’ più esterno. Ha la capacità di passare in spazi che altri reputano muri invalicabili”. Detto questo per il ct Spalletti nessuno ha il posto assicurato e scalare le gerarchie è possibile: “E’ necessario che escano giocatori nuovi che possano sorprendere – ha commentato il ct parlando di Bellanova -. Noi dobbiamo essere pronti ad accoglierli, poi bisogna vedere se riusciranno a confermarsi nel nostro contesto”.

Per corsa, intensità e qualità Frattesi può attaccare la linea difensiva più volte. Però deve pulire bene ciò che gli passa tra i piedi, può fare meglio perché ha qualità infinita. Zaccagni e Zaniolo solo esterni? La corsa non è più lineare, ci sono deviazioni interne ed esterne e questa è la frontiere del calcio europeo. Se c’è un compagno largo, uno va dentro e viceversa”.

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