Fiorentina, mancano cattiveria, umiltà, spirito di gruppo. Per il resto è una grande squadra. Diamogli tempo… e fiducia
di Stefano Borgi
Breve commento dopo il 2-0 sui (dilettanti) dei New Saints: io resto convinto che la Fiorentina sia un’ottima squadra, molto tecnica, superiore a quella dell’anno scorso. Soprattutto a centrocampo. È vero, se ne sono andati Bonaventura (che errore lasciarlo andare) ed Arthur. Più Duncan del quale nessuno sente la mancanza. Di contro, Adlì e Cataldi danno del tu al pallone, Richardson ha le movenze del grande calciatore, Bove unisce quantità e qualità. Con Mandragora, una via di mezzo fra tutto ciò che abbiamo detto, che sarà fuori uso per parecchio tempo. In porta ed in attacco inserimenti come De Gea, Colpani, Kean e Gudmunsson parlano da soli, mentre in difesa resta qualche dubbio. In attesa di Moreno, Valentini, soprattutto del miglior Pongracic. Cosa manca? Spirito di gruppo, voglia di sacrificarsi, unione collettiva. Manca cattiveria, cinismo, umiltà. Manca una guida, in campo, ma anche in panchina. Palladino, fino ad ora, ha vissuto in una bolla: costruita prima da Berlusconi, poi da Galliani. A Firenze è solo. Certo, ci sono Pradè e Ferrari, ma evidentemente non è abbastanza. Quindi: attendiamo fiduciosi, confidiamo nella crescita di squadra ed allenatore. E poi, se tutto va a dama, vivremo una grande stagione.