“Frattura di tibia e perone”: dramma totale, dolore indicibile I Operazione immediata, tempi di recupero lunghissimi

Illustrazione di alcuni soccorritori e di una barella (Depositphotos FOTO) - goalist.it
Quest’infortunio è più grave del previsto, con la completa frattura di perone e tibia. L’operazione è andata a buon fine.
La frattura di tibia e perone è uno degli infortuni più tosti nello sport. Quando succede, di solito è per un trauma bello violento, tipo una caduta brutta o uno scontro diretto in partita. Non è una cosa da “mi riposo due settimane”… spesso significa operazione chirurgica e mesi di stop.
Nel calcio, nel basket o anche nello sci, la doppia frattura spaventa tutti, perché la tibia e il perone sono le ossa principali della gamba. Se si rompono, la gamba perde stabilità subito. E il dolore, beh, è roba che ti manda a terra all’istante, senza nemmeno pensarci.
Il recupero è lungo e richiede un sacco di pazienza. Prima il gesso o i fissatori esterni, poi la fisioterapia infinita per riabituare muscoli e articolazioni a lavorare come prima. A volte ci vogliono sei mesi, altre anche un anno, dipende da quanto è grave la frattura e da come risponde il corpo.
Molti atleti sono riusciti a tornare ai loro livelli dopo un infortunio così, ma non tutti. Serve testa, oltre che fisico. Perché la paura di farsi male di nuovo, purtroppo, resta sempre un po’ lì, nascosta dietro ogni scatto o contrasto.
Quando basta un attimo
Nel mondo dello sport basta davvero un attimo perché tutto cambi. Ti alleni per anni, vinci, ti prendi la gloria… e poi, in un secondo, arriva la caduta che non ti aspetti. La neve può essere molto pericolosa. Il corpo si muove come non dovrebbe, senti subito che qualcosa non va.
È la classica scena che vedi in tv e pensi: “No, non può essere successo davvero”. Purtroppo stavolta è toccato a Federica Brignone. La campionessa azzurra, reduce da una stagione pazzesca, è caduta durante la seconda manche del gigante ai campionati italiani sull’Alpe Lusia, in Val di Fassa.

Una giornata da dimenticare
La dinamica dell’incidente è stata brutale: uscendo da una porta verso destra, Federica ha preso male una porta blu con il braccio destro e da lì il corpo ha fatto una rotazione strana, innaturale. L’impatto sulla neve è stato pesante. I soccorsi non hanno perso tempo: toboga, elicottero, corsa all’ospedale Santa Chiara di Trento.
Gli esami, iniziati intorno alle 13 e finiti un’ora dopo, hanno dato il verdetto che nessuno voleva sentire: frattura scomposta pluriframmentaria del piatto tibiale e della testa del perone della gamba sinistra. Una botta tremenda.