Cagliari-Napoli: Zielinski ed Elmas per scardinare la difesa. Cagliari aggressivo. L’analisi

Cagliari e Napoli si sfideranno all’Unipol Domus lunedì 21 febbraio, gara valida per la 26ª giornata di Serie A. Le due squadre arrivano alla partita in un momento per loro favorevole. Il Cagliari è terzultimo in classifica ma sembra aver trovato la chiave di volta per potersi tirare fuori da una zona retrocessione che, a livello di organico, non gli appartiene. Sta infatti iniziando di nuovo a trovare punti pesanti. Il Napoli arriva a questa gara con 4 vittorie ed 1 pareggio (l’ultimo contro l’Inter) nelle ultime 5. Striscia positiva in termini di risultati nonostante la rosa sia sempre vittima di infortuni (in questo momento sono out Lozano e Politano), anche se Spalletti ha ritrovato giocatori fondamentali come Osimhen (ritornato dopo un lungo stop causato dall’operazione al volto), Zambo Anguissa e Koulibaly (tornati entrambi dopo aver disputato la coppa d’Africa).

I favoriti di questo incontro sono chiaramente i partenopei che sono in un ottimo momento di forma ed in corsa per lo scudetto, ma occhio al Cagliari perché Mazzarri è riuscito a far prendere un certo coraggio e consapevolezza nei propri mezzi alla squadra. Nelle ultime due ha trovato la vittoria a Bergamo per 2-1 contro l’Atalanta ed un ottimo pareggio con la rivelazione del campionato, l’Empoli di Andreazzoli, per 1-1. 

Le probabili formazioni

Per il Cagliari sono sicuramente indisponibili Walukiewicz, Ceter, Rog e Strootman, mentre invece sono da valutare Nandez e Lovato. Per i sardi sarà confermato con ogni probabilità il 3-5-1-1 che prevede Cragno a difesa dei pali; nei tre di difesa dovrebbero giocare Goldaniga ed Altare, mentre Ceppitelli e Carboni sono in ballottaggio per completare il reparto difensivo con quest’ultimo che però è in dubbio a causa di un problema alla caviglia. I due esterni di centrocampo a tutta fascia saranno Bellanova a destra e Dalbert a sinistra, invece nei tre di centrocampo saranno presenti Grassi e Marin, Deiola si gioca una maglia con il neo acquisto Baselli. In avanti Joao Pedro è una certezza, mentre si giocano un posto in tre: Keità, Pereiro e Pavoletti. Da notare che Pavoletti potrebbe anche essere un’arma in corso molto importante per i sardi, in questa stagione, il Napoli ha sofferto tantissimo sui cross avversari in area di rigore.

Il Napoli deve fare sicuramente a meno di Lobotka, Lozano, Tuanzebe e Zambo Anguissa (quest’ultimo si è infortunato nell’incontro di andata di Europa League al Camp Nou, giovedì, contro il Barcellona). Politano invece è in dubbio ma potrebbe quanto meno sedere almeno in panchina.

Il Napoli si dovrebbe schierare col classico 4-2-3-1 ritrovando Ospina in porta; Di Lorenzo a destra e Mario Rui a sinistra, mentre invece la coppia centrale sarà composta da Koulibaly ed uno tra Rrahmani e Juan Jesus; il duo di centrocampo sarà formato per causa di forza maggiore da Demme e Fabian che rimangono gli unici centrocampisti a disposizione di Spalletti attualmente. Sulla trequarti Insigne giocherà come ala sinistra e Zielinski come trequartista, Elmas sarà l’ala destra; in attacco come unica punta si giocano un posto dal 1′ Osimhen e Mertens.

Il match dell’andata sotto la lente

Nella gara d’andata giocata il 26.09.2021 al Maradona, il Napoli si impose per 2-0 sulla squadra sarda con le reti di Osimhen all’11’ e di Insigne al 57′ su rigore procurato da Osimhen.

Nella partita il Cagliari non è mai riuscito a creare problemi ai partenopei andando di fatti a cercare di togliere quanta più profondità agli azzurri ma finendo per schiacciarsi troppo dietro, non è mai riuscita a creare i presupposti per il gol. Inoltre hanno deciso di marcare Fabian a uomo quando il Napoli si schierava col 4-3-3 ma con scarsi risultati in quanto il giocatore spagnolo è riuscito comunque a smistare buona parte dei palloni ricevuti.

Tatticamente, il Cagliari si è schierato sempre con il classico 3-5-1-1 di Walter Mazzarri mentre il Napoli ha alternato il 4-3-3 al 4-2-3-1 durante la gara dove cambiava la posizione dei tre di centrocampo vedendo nel primo caso Fabian vertice basso con Anguissa e Zielinski mezzali, mentre nella seconda opzione Fabian e Anguissa erano i due di centrocampo mentre Zielinski era il trequartista. Di fatto hanno creato sempre pericoli al Cagliari non appena accelerava soprattutto con gli inserimenti centrali di Zielinski, che i giocatori cagliaritani facevano molta fatica a seguire.

Nell’azione del primo gol, Zielinski si allunga e si stacca dalla marcatura di Strootman (vertice basso del Cagliari) mentre Osimhen schiaccia la linea difensiva sarda verso la porta, Anguissa lo vede e riesce a servirlo con un ottimo passaggio nonostante la marcatura di Deiola.

Un’altra opzione che il Napoli ha trovato con efficacia nella partita d’andata è stata quella di fraseggiare sul centrocampo cercando di far uscire il Cagliari il più possibile per poi lanciare una delle due ali, Zielinski, che si inseriva in quanto, in quest’ultima opzione, Strootman la maggior parte delle volte era spesso distratto dal giro palla del Napoli e poco attento alla marcatura sul trequartista.

Nel secondo tempo il copione della partita non cambia, il Napoli continua ad attaccare e sfrutta al massimo gli inserimenti dei centrocampisti, il Cagliari non capisce come attutire in quanto la mezzala destra è andata su Mario Rui che in questo caso è il portatore di palla. Zappa che è l’esterno destro a tutta fascia è attratto dalla posizione di Insigne e non riesce a leggere il movimento di Fabian (quindi si allarga verso il 10 del Napoli al posto di stringere la posizione vicino a Ceppitelli). Di fatto a questo punto Fabian è proiettato in area di rigore per andare in un pericoloso 1vs1 contro il braccetto destro della difesa del Cagliari

Gara d’andata partita senza storia: 2/3 di quella difesa non ci sono più

Nella gara d’andata dunque è stata una partita senza storia dove il Napoli è riuscito a vincere agevolmente contro un Cagliari che non riusciva a leggere bene i movimenti offensivi dei giocatori partenopei e che era troppo basso per provare ad impensierire la difesa degli azzurri. C’è da dire però che Mazzarri era alla sua terza partita con la squadra sarda ed in quel Cagliari erano presenti due terzi della difesa cagliaritana che attualmente non giocano più per i rossoblù: in particolare Caceres (trasferitosi al Levante) e Godin (trasferitosi ai brasiliani dell’Atletico Mineiro e che in quella gara non riuscì quasi mai a marcare efficacemente Victor Osimhen).

Durante la stagione tra l’altro, il Cagliari ha iniziato ad acquisire più consapevolezza nei propri mezzi che gli hanno consentito di conquistare la bellezza di 8 punti nelle ultime 5 gare di A, tra le quali spicca una vittoria di lusso per 2-1 fuori casa contro l’Atalanta. 

La partita di lunedì, dunque, dovrebbe essere ben diversa da quella dell’andata, si dovrebbe vedere un Cagliari più coraggioso rispetto a quello che è stato visto al Maradona (anche perché si gioca all’Unipol Domus di Cagliari) e che dovrebbe provare a mettere la gara sul piano dell’aggressività per andare a colmare il gap tecnico che comunque è presente tra le due compagini. Di contro il Napoli proviene invece da un periodo dove il calendario è fitto, vedrà il 24 febbraio la partita di ritorno di Europa League contro il Barcellona e subito dopo domenica sera giocherà il posticipo fuori casa all’Olimpico contro la Lazio. Visto il calendario quindi sarà possibile anche osservare qualche turnazione per Spalletti anche se, a prescindere dagli interpreti, il Napoli scenderà sicuramente in campo determinato per andare a caccia dei tre punti proponendo lo stesso sistema di gioco con il quale è sceso in campo fino a questo momento. 

Nella partita di scena lunedì, andrà visto se l’aggressività e la qualità di alcuni singoli (come Joao Pedro) basteranno per portare altri punti preziosi alla propria classifica che in questo momento vede i sardi ancora in una preoccupante posizione, oppure se la qualità nel palleggio e negli inserimenti dei partenopei la faranno ancora da padrone come nella gara d’andata per portare al Napoli altri tre punti che gli permetterebbero di rimanere ancorato alla corsa scudetto.

Analisi tecnico-tattica di Antonio Bonomo

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