Torino, i 60 anni di Casagrande, mattatore in 5 giorni di Real e Juve. Trascinò in finale di Coppa Uefa l’ultimo “Grande Toro”
Fra i calciatori che hanno fatto la storia del Torino, Walter “Casao” Casagrande occupa un posto di rilievo. Eppure le stagioni all’ombra della Mole furono solo due, ma che stagioni. Eppure i gol furono solo 10, ma che gol… siglati, per giunta, nelle partite più importanti della seconda metà del Novecento granata. Cresciuto nel Corinthians di Socrates, dopo una breve parentesi con il Porto – fu in panchina nella finale di Coppa dei Campioni vinta contro il Bayern Monaco – il brasiliano nell’estate del 1987 fu acquistato per un miliardo di lire dall’Ascoli. Dopo quattro anni e una quarantina di reti, anche in B, l’approdo al Toro di Mondonico, che avrebbe portato a un passo dalla gloria europea.
Casagrande, il Toro e quei magici giorni di aprile 1992
Quel Toro era pieno zeppo di talento e furore agonistico. Marchegiani, Policano, Martin Vazquez, Lentini, Scifo…e appunto Casagrande. Fu una stagione magica, la prima con il brasiliano, protagonista indiscusso delle partite più importanti, in campionato e in Coppa Uefa. Nel mese di aprile, Casao segnò la rete del vantaggio nella semifinale d’andata in casa del Real Madrid – ancora oggi l’unica del Toro al Bernabeu – e due straordinarie doppiette, nel derby del 5 aprile contro la Juventus (2-0) e nell’andata della finale di Coppa pareggiata 2-2 contro l’Ajax. Non bastò ai granata, che al ritorno si fermarono sullo 0-0, con due pali e un rigore non fischiato su Cravero che scatenò la protesta della celebre sedia alzata da Mondonico. In un post su Facebook di qualche tempo fa, allegando una foto dell’undici del Toro nella finale di Amsterdam, Casagrande ha sentenziato: “Quello fu l’ultimo Grande Torino“.
Casagrande: “I gol alla Juve e al Real i momenti più magici della mia vita”
Casagrande è rimasto molto legato al Torino e in una recente rubrica a O Globo ha raccontato quel 2-0 alla Juve di trentuno anni fa: “Il pomeriggio del 5 aprile 1992 è stato uno dei momenti più importanti della mia vita. Giorno del derby. La nostra squadra stava volando nel campionato nazionale, ma soprattutto in Coppa Uefa. A metà settimana avevamo giocato la prima partita della semifinale Uefa contro il Real Madrid. Siamo entrati in campo carichi, fiduciosi. Eravamo nel nostro momento migliore della stagione. Abbiamo dominato quasi tutta la partita, rischiato poco e su due grandi giocate del mio amico spagnolo Martin Vazquez sono riuscito a decidere la partita con due gol” ha detto l’ex campione brasiliano. “Quel giorno ho visto da vicino la felicità, l’idolatria e la passione, anche per la Coppa Uefa. Avevano perso al Santiago Bernabeu per 2-1, il gol era stato mio, poi in casa abbiamo vinto 2-0 e siamo andati in finale con l’Ajax. I tifosi del Torino sono impazziti di gioia. È stato uno dei momenti più magici che io abbia mai provato. Grazie al derby siamo passati alla storia: principalmente io, che ho segnato entrambi i gol. Ogni anno, quando arriva il giorno di questa partita, tutto torna alla mente, come se fosse appena successo. Il mio cuore batte più forte“. Oggi sono 60 candeline, buon compleanno Walter.