Il cuore oltre il bilancio: la rivoluzione dal basso del St. Pauli

Tifosi del St. Pauli - www.goalist.it

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Oltre 21.000 tifosi hanno salvato il club con un’azione collettiva storica, trasformando la crisi economica in una rinascita sociale e sportiva

Nel cuore alternativo di Amburgo, dove punk, marinai e artisti convivono da decenni, i muri parlano. Lo fanno con adesivi, murales e slogan: molti raffigurano un teschio e due tibie, simbolo iconico del St. Pauli. Questo non è solo un club calcistico: è un’identità, una comunità, una filosofia di vita. E oggi, grazie a quella stessa comunità, ha scritto una delle pagine più sorprendenti del calcio tedesco moderno.

Il St. Pauli è tornato in Bundesliga dopo tredici anni, ma la promozione non ha cancellato i problemi economici: quasi 5 milioni di euro di passivo e 15 milioni di debiti hanno messo il club davanti a una scelta difficile. In un mondo dominato da grandi capitali e investitori, la risposta è arrivata da chi c’è sempre stato: i tifosi.

A novembre 2024, la dirigenza ha lanciato la Cooperativa FCSP, un’idea mai vista prima nel calcio professionistico tedesco. Ogni appassionato poteva acquistare una quota da 850 euro per diventare socio, con diritto di voto in assemblea. Un modello democratico e inclusivo, in perfetto stile St. Pauli. L’obiettivo: raccogliere 30 milioni di euro per acquistare lo stadio Millerntor e azzerare i debiti.

Alla chiusura della campagna, il 31 marzo, erano stati raccolti oltre 27 milioni di euro da più di 21.000 persone. Una mobilitazione impressionante, resa ancora più clamorosa dal coinvolgimento – inaspettato – di figure esterne come Uli Hoeneß, presidente onorario del Bayern Monaco, che ha pubblicamente acquistato delle quote.

Tra stadio e futuro: le sfide del nuovo corso

Il passo successivo sarà decisivo: acquistare le quote della società proprietaria del Millerntor-Stadion e affittarlo al club a condizioni vantaggiose. In questo modo, il St. Pauli potrà abbattere le passività e tornare a investire in progetti centrali come il settore giovanile e la costruzione di un nuovo centro sportivo.

Intanto, la Cooperativa non si ferma. A maggio verrà presentato il bilancio definitivo, mentre a giugno si riunirà per la prima volta l’assemblea dei soci. Nel frattempo, verrà aperta una lista d’attesa per chi vorrà entrare in futuro, a dimostrazione che il progetto ha messo radici profonde e durature.

Curva del St. Pauli (FC St. Pauli) - www.goalist.it
Curva del St. Pauli (FC St. Pauli) – www.goalist.it

Valori controcorrente: quando il calcio diventa lotta sociale

Ma la forza del St. Pauli non sta solo nei numeri. Da sempre, il club è simbolo di resistenza contro le discriminazioni e la mercificazione dello sport. I tifosi hanno respinto sponsorizzazioni discutibili, si sono opposti alla creazione di spazi VIP, hanno lottato contro l’omofobia, il razzismo e il sessismo. Il club è stato anche il primo in Europa a lasciare la piattaforma X, denunciandola come “macchina dell’odio”. Durante la crisi dei rifugiati siriani, furono tra i primi ad accogliere migranti ad Amburgo e a organizzare eventi di solidarietà. Ancora oggi, lo stadio è teatro di messaggi potenti: contro la violenza sulle donne, per l’inclusione, per una società più equa. Una visione in cui lo sport è solo uno dei mezzi per costruire qualcosa di più grande.

Sul campo, la salvezza è ancora in bilico. Il St. Pauli è quartultimo, a soli tre punti dalla zona rossa. Ma la vera vittoria è già arrivata: un’intera comunità che si rifiuta di arrendersi, trasformando il calcio in uno strumento collettivo di speranza e rinascita. Il club ha scelto la via più difficile, quella senza scorciatoie finanziarie, ma anche la più sincera. E se oggi può guardare al futuro con fiducia, è solo grazie a un patto silenzioso ma incrollabile: quello tra la squadra e chi la ama davvero, la sua anima.