Il Triplete con l’Inter e una carriera devastata dagli infortuni | Dopo il ritiro il baratro: “Depresso e senza meta”

L'Inter vincitrice del triplete (www.storiainter.com FOTO) - goalist.it
Era un grande calciatore, ma non è riuscito a dimostrare tutto il suo potenziale. Dopo il ritiro non se l’è passata bene!
Ci sono calciatori che avevano tutto per diventare dei fuoriclasse assoluti, ma il fisico non ha retto. Gli infortuni, purtroppo, sono la parte più crudele del gioco. Ti bloccano, ti spezzano il ritmo, a volte ti strappano la carriera proprio quando stavi per spiccare il volo.
Pato, per esempio. Un talento pazzesco, partito fortissimo col Milan. Ma muscoli di vetro. Ogni volta che sembrava tornare, un altro stop. Lo stesso è successo a Giuseppe Rossi, uno dei più sfortunati in assoluto: crociati rotti, ricadute continue… e una carriera piena di “quasi”.
E poi c’è Jack Wilshere, centrocampista inglese con i piedi da predestinato. Sembrava l’erede naturale di Gerrard o Lampard, ma tra caviglie e ginocchia martoriate ha dovuto smettere a 30 anni. Troppo presto, troppo ingiusto.
In campo ci vuole talento, certo. Ma senza un corpo che ti segue, anche il più grande sogno si spezza. Ed è una di quelle verità amare che il calcio, ogni tanto, ti sbatte in faccia senza pietà.
Amicizie vere e strade che si dividono
Nel mondo del calcio, di amicizie vere ce ne sono poche. A dirlo non siamo noi, ma gente che quel mondo l’ha vissuto per davvero. Uno di loro è Davide Santon, ex difensore dell’Inter e della Roma, che ha recentemente detto addio al pallone. Non con grandi annunci o lacrime in diretta, ma con la sincerità di chi ha capito che è arrivato il momento.
Tra le tante cose che ha raccontato, una in particolare ha colpito: il rapporto con Mario Balotelli. Erano amici veri, ma poi la vita cambia, ognuno prende la sua direzione, e i contatti si perdono. Succede a tutti, anche ai calciatori.

Una situazione difficile
Santon e Balotelli si sono conosciuti ai tempi dell’Inter. Stavano sempre insieme, si capivano al volo, anche se erano diversissimi. Anche perché Balotelli gli piaceva mettersi in mostra, a differenza di Santon, ma ammirava il suo compagno, soprattutto per via del suo fisico e del suo talento. Oggi, però, non si sentono più.
Ma c’è un’altra parte dell’intervista, raccolta da La Gazzetta dello Sport, che lascia il segno. Santon ha parlato a cuore aperto del periodo dopo il ritiro. Ha raccontato di aver attraversato un momento difficile, fatto di tristezza, di domande senza risposta, di rimpianti. “Depresso e senza meta”, così si è descritto. (Fonte: La Gazzetta dello Sport).