Approfondimenti

Napoli-Inter, pressing alto e recuperi a centrocampo. L’analisi tattica

L’Inter punta sul pressing alto, il Napoli sulle soluzioni offensive e l’1vs1

Pre partita Napoli-Inter

Nella giornata 25 di Serie A si affronteranno nel match più atteso di giornata Napoli e Inter sabato 12 febbraio alle ore 18.00 allo stadio Diego Armando Maradona di Napoli.

Attualmente l’Inter si trova in prima posizione a 53 punti (con una partita, probabilmente, da recuperare fuori casa contro il Bologna, non disputata per diffusione di Covid nella squadra felsinea), mentre il Napoli è in seconda posizione con 52 punti conquistati fino a questo momento (a pari punti con i cugini nerazzurri del Milan).

Probabili formazioni

Nel Napoli saranno indisponibili il nuovo acquisto Axel Tuanzebe per noie muscolari ed il messicano Hirving Lozano che ha riportato una lussazione della spalla destra durante la partita per le qualificazioni mondiali del centro-nord America con la nazionale messicana contro il Panama il 03.02.2022. 

Di contro, il Napoli riabbraccia due giocatori fondamentali per la squadra partenopea: il camerunense Andrè-Franck Zambo Anguissa ed il neo campione senegalese della coppa d’Africa Kalidou Koulibaly. Durante le loro assenze, i due “sostituti” sono stati Juan Jesus e Stanislav Lobotka che hanno svolto un lavoro eccellente non facendo sentire più di tanto l’assenza dei due talenti africani, motivo per il quale mister Spalletti potrebbe far riposare i due giocatori africani per averli a disposizione al 100% nella sfida di giovedì contro il Barcellona. Più aperto in questo momento il ballottaggio tra Koulibaly e Juan Jesus rispetto a quello tra Lobotka e Zambo Anguissa (considerando che in quel ruolo è disponibile anche Diego Demme).

Nell’Inter invece sarà assente in panchina il mister Simone Inzaghi per squalifica “per avere, al termine della gara, nel tunnel che adduce agli spogliatoi, avvicinandosi al Direttore di gara, proferito nei confronti del medesimo espressioni gravemente irriguardose“, dopo il derby perso per 1-2 dai nerazzurri ed inoltre sarà assente anche il difensore centrale Alessandro Bastoni, anch’esso per squalifica dopo il derby di Milano, “per avere, al termine della gara rivolto agli Ufficiali di gara un’espressione ingiuriosa, reiterando tale atteggiamento due volte, nonostante l’invito a trattenersi; infrazione rilevata da un Assistente“. Oltre ai due squalificati saranno indisponibili per infortunio il neo acquisto Robin Gosens per la nota una lesione di 3° grado al bicipite femorale della coscia destra ed il Tucu Joaquin Correa per distrazione ai flessori della coscia sinistra.

Con ogni probabilità, a sostituire Bastoni sarà Federico Dimarco, già utilizzato più volte in quella posizione dal mister Inzaghi, molto utile con il suo mancino di qualità soprattutto in fase di impostazione o quando si trova sulla fascia in posizione offensiva per crossare; inoltre è anche molto abile sui calci piazzati. Per quanto riguarda gli altri ballottaggi, Dumfries dovrebbe avere la meglio su Darmian (dove quest’ultimo ha giocato tutti e 90 minuti in coppa Italia martedì a San Siro contro la Roma), mentre invece sembra apertissimo il ballottaggio tra il “toro” Lautaro Martinez, ed Alexis Sanchez che è stato attore di una grande prova contro la Roma in Coppa Italia anche sembra comunque più avanti l’argentino rispetto al cileno che, però, potrebbe entrare a gara in corso per provare a dare un grande contributo alla causa.

Di seguito le probabili formazioni:

Napoli (4-2-3-1): Ospina; Di Lorenzo, Koulibaly/Juan Jesus, Rrahmani, Mario Rui; Lobotka, Ruiz; Politano, Zielinski, Insigne; Osihmen.

Inter (3-5-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Di Marco; Dumfries, Barella, Brozovic, Calhanoglu, Perisic; Lautaro Martinez/Sanchez, Dzeko.

Il match d’andata

La gara d’andata giocata a San Siro ha visto prevalere l’Inter sul Napoli per 3-2 con le reti di Calhanoglu, Perisic e Lautaro per l’Inter e di Zielinski e Mertens per il Napoli. 

Di seguito l’analisi tattica: nella gara d’andata l’aggressività dell’Inter mette in difficoltà il Napoli che non riesce a trovare le giuste misure in campo lasciando isolato Insigne e mettendo solo Lozano in condizione di andare nell’1vs1.

L’Inter esce dalla pressione del Napoli durante la propria costruzione dal basso andando lungo sull’attaccante (che tra l’altro ha tirato via dalla linea difensiva un centrale del Napoli) dove, quando può offre di sponda la palla al centrale di difesa laterale che si è staccato dalla linea difensiva trovando molto spazio sulla fascia.

Questo può avvenire perché Perisic nel frattempo ha avanzato la propria posizione il più possibile andando sulla linea degli attaccanti per far sì che Di Lorenzo sia impensierito dalla sua posizione e non gli dà chiaramente possibilità di attaccare Bastoni dandogli campo libero facendo avanzare il baricentro della squadra in modo importante (l’unica soluzione che ha il Napoli in questo caso che ha il Napoli, è tamponare l’avanzata di Bastoni con un centrocampista che però, nel frattempo era salito alto a prendere la mezz’ala rimanendo indietro rispetto alla posizione di Bastoni che riceve palla).

Quando l’Inter attacca dalla fascia, lo fa portando in area di rigore, schiacciando la linea difensiva verso la porta, i due attaccanti (uno è in area di rigore ed uno è più vicino al possessore per offrirsi anche come possibile scarico), la mezz’ala e l’esterno della fascia opposta sul quale si sta sviluppando l’azione. Di contro, la mezz’ala (in questo caso sinistra in quanto l’azione si sta sviluppando sulla sinistra) ed il mediano che è sempre Brozovic (la funzione del croato è duplice, coprire preventivamente una ripartenza dei partenopei ed offrirsi come scarico per portare la palla dalla fascia opposta), si posizionano in diagonale per offrire ulteriori scarichi; inoltre, il centrale esterno di difesa si stacca dalla linea difensiva e si sovrappone. 

Da qui, si nota che l’Inter ha un atteggiamento offensivo, atteggiamento che denota una credenza forte nei propri mezzi; rimanendo però di fatto scoperta dietro in caso di ripartenze molto veloci da parte del Napoli.

Inoltre in questo caso la posizione dei calciatori del Napoli in fase di marcatura è perfetta: da notare che anche Insigne è in marcatura su Barella in area di rigore. Il lavoro in fase difensiva da parte d’Insigne è fondamentale per il Napoli e per l’ala napoletana, andare a difendere così basso in fase di marcatura è stata una costante molto importante per il Napoli durante la stagione.

Durante il rigore causato dal fallo di mani di Koulibaly, Darmian si trova molto libero di appoggiare a Barella (non marcato da Fabian) in quanto Insigne non ha ripiegato su di lui in fase di marcatura rimanendo più alto del dovuto.

Nell’azione che porta al rigore per fallo di mano di Koulibaly, il Napoli perde le distanze e di conseguenza le marcature: la linea difensiva del Napoli è schiacciata verso la porta e l’Inter attacca molto bene l’area di rigore; come di consueto l’esterno opposto (Darmian in foto) attacca il secondo palo, ma questa volta Insigne è in netto ritardo e Mario Rui non si accorge dell’esterno interista completamente solo alle spalle; inoltre, Barella che si inserisce in area di rigore non è seguito da Fabian Ruiz (l’altro centrale che è Zambo Anguissa è su Cahlanoglu che è più arretrato a causa dello sviluppo dell’azione) e questo dà la possibilità a Darmian di giocare la palla su Barella ed al centrocampista di calciare in porta indisturbato.

Dopo il gol del pareggio, il Napoli non riesce più a giocare palla ed a rendersi pericoloso in quanto, sul giro palla da dietro, l’Inter riesce a difendersi bene ed a marcare i punti di scarico che il terzino in possesso ha a disposizione. Di fatto, il terzino partenopeo in questo caso ha 3 opzioni: tornare indietro sul difensore centrale e continuare il giro palla attendendo che si liberano altri spazi, andare lungo su Osimhen e su una delle due ali, cambiare gioco sulla fascia opposta; Il Napoli riesce ad essere pericoloso solo nel momento in cui Lozano è messo in condizione di andare nell’1vs1 dove, per due volte salta l’uomo e ha la possibilità di mettere la palla in mezzo all’area.

Il Napoli viene messo in difficoltà nel primo tempo dall’aggressività dell’Inter in quanto, in fase di costruzione dal basso i nerazzurri vengono molto bene in pressione ed i passaggi sono a volte imprecisi: il secondo gol dell’Inter arriverà da un calcio d’angolo scaturito da un cambio di gioco in fase di costruzione dal basso da parte di Di Lorenzo, che viene ben intercettato da Barella che arriva a calciare in porta e conquistare il calcio d’angolo che porta al sorpasso della squadra milanese. Inoltre la confusione nella difesa napoletana si evidenzia anche durante il calcio d’angolo dove Perisic taglia sul primo palo e spizza la palla che va a finire in porta grazie all’assenza dell’uomo sul primo palo.

Nel secondo tempo al 49’ arriva un evento che segnerà di fatto parte della stagione del Napoli e di Osimhen, ovvero l’infortunio del nigeriano che salta insieme a Skriniar impattando la testa del difensore interista su un cross in area di Zielinski. Al posto di Osimhen entrerà Andrea Petagna.

Il Napoli prova a reagire all’infortunio di Osihmen ma finisce per prendere il gol del 3-1 da una situazione di ripartenza: in questo caso l’Inter è molto rapida a ribaltare il campo con Correa che porta palla per tutto il campo fino ad arrivare sulla trequarti in quanto Fabian Ruiz non riesce a fermarlo, Barella taglia sulla sinistra portandosi via Rrahmani mentre Lautaro si allarga a destra; Mario Rui nel frattempo si trova in difficoltà e non si allarga insieme a Lautaro nel momento in cui Koulibaly esce correttamente su Correa per fermare l’avanzata dell’argentino; quando Koulibaly esce sul tucu per contrastarlo, la palla arriva a Lautaro che in quel momento ha abbastanza spazio per guardare la porta, mirare e marcare il gol del 3-1. 

Al 74’ c’è un’importante girandola di cambi: il Napoli sostituisce Lozano (fino a quel momento il migliore nel reparto offensivo in quanto era l’uomo che saltava il difensore avversario nell’1vs1 ed arrivava a giocare in mezzo la palla) e Insigne (praticamente in tutto il match non è mai stato messo in condizione dai propri compagni di squadra di risultare pericoloso) per Elmas e Mertens (il primo si sposta come ala destra mentre il secondo entra come trequartista spostando Zielinski sulla sinistra; l’Inter invece sostituisce Lautaro e Barella (entrambi attori di un’ottima prestazione) con Gagliardini e Dimarco (Dimarco prende il posto di Perisic come esterno sinistro mentre il croato si sposta vicino a Dzeko che era subentrato a Correa, quindi non c’è un cambio di modulo).

Le sostituzioni cambiano di fatto il trend della partita, Mertens al secondo pallone toccato, dopo 3 minuti dal suo ingresso in campo arriva a tirare da 25 metri trovando uno splendido gol dopo un errore di Dzeko che perde palla sulla propria trequarti su pressione di Koulibaly. 

Mertens diventa il migliore in campo dal 74’ in poi, subentra e si sente subito in gara, segna un gran gol ed è sempre al centro dell’azione offensiva del Napoli, si fa vedere sempre tra le linee facendo un gran movimento che di fatto inizia a dare grandi problemi alla difesa interista ed il Napoli finalmente inizia a penetrare in maniera decisa nella difesa nerazzurra; nel momento del giro palla si fa vedere anche sulla linea di centrocampo offrendo uno scarico ed agevolando finalmente la manovra del Napoli.

Cosa succederà nella partita del Maradona?

Come la gara d’andata, anche per il ritorno ci si aspetta una gara giocata su alti ritmi e tatticamente simile all’andata dove l’Inter proverà probabilmente di nuovo ad andare a pressare alto in modo aggressivo per stroncare dal nascere la manovra del Napoli, cosa che all’andata ha pagato. Il Napoli dovrà fare molta attenzione alle sortite offensive dei centrali laterali difensivi dell’Inter che, all’andata, hanno messo in seria difficoltà la squadra partenopea andando a far saltare in più di un’occasione le marcature e dovrà sicuramente trovare più soluzioni offensive per andare a far male l’Inter. 

Sarà una partita molto equilibrata dove il minimo errore potrebbe rivelarsi decisivo in quanto sono due squadre molto forti che, come visto nella gara d’andata, approfittano subito dell’errore degli avversari: l’Inter ha segnato il primo gol su rigore causato da una disattenzione nelle marcature, il secondo gol per mancanza di uomo sul primo palo su calcio d’angolo ed il terzo su un ribaltamento di fronte molto rapido guidato da Correa dove Mario Rui non ha letto al meglio l’azione; il Napoli invece ha segnato su due recuperi palla a centrocampo dove, soprattutto nella prima azione, è stato molto rapido a risalire velocemente il campo.

Anche i tifosi probabilmente daranno il loro contributo in quanto è sold out per la gara di oggi 18.

Analisi tecnico-tattica di Antonio Bonomo

GUARDA GLI HIGHLIGHTS DEL MATCH DELL’ANDATA

LEGGI ANCHE, IN 27.000 AL MARADONA PER SOSTENERE IL NAPOLI